Il 12 e 13 giugno saremo tutti chiamati ad esprimerci su alcuni punti della legge sulla fecondazione assistita, problema tutt’altro che “di nicchia” perché non coinvolge solo poche coppie con problemi di fertilità, ma interessa le donne e la loro dignità e autodeterminazione,  i malati e le loro speranze di cura e guarigione attraverso la ricerca sulle cellule staminali, gli scienziati e il loro impegno per il progresso della scienza ed infine tutti i cittadini italiani e il loro desiderio si vivere in uno stato laico, moderno, in linea con gli altri stati europei.

 

In questi  mesi la  politica, in maniera trasversale, e la società civile si sono mobilitate e la nostra organizzazione è stata  ed è protagonista di questa campagna di informazione e sensibilizzazione.

 

A chi invita all’astensionismo ai 4 quesiti referendari, spesso usando argomentazioni ideologiche o  false (possibilità di eugenetica, mamme-nonne, uteri in affitto, commercializzazione di embrioni) rispondiamo sottolineando l’importanza di una battaglia di civiltà e di modernità e invitiamo i cittadini italiani ad andare a votare e votare 4 sì, restituendo valore alla dignità delle donne, al desiderio delle coppie, alle speranze dei malati, al futuro della scienza, alla laicità dello stato.