Anche quest'anno, per la quarta volta, l'Associazione "I sapori del Piceno" propone "La cucina dello spirito", quattro divertenti cene dal sapore monastico per conoscere ed apprezzare una cultura culinaria ormai lontana me che ha caratterizzato il nostro territorio.

Liquori, dolci, birre trappiste... ce n'è per tutti i gusti e per tutti gli occhi!
Infatti i partecipanti potranno godere, tra un pasto e l'altro dei graziosi scorci medievali e di un tour storico-culturale per la città, sulle orme dei "Luoghi dello spirito" e che terminerà, per così dire, a tarallucci e vino: il primo appuntamento sarà nel chiostro di S. Francesco a Monsampolo (il 14 giugno 2008 a partire dalle ore 18:30) con la presentazione delle Mummie che sono state ritrovate sotto una cripta e una passeggiata tra i Percorsi Ipogei, la Chiesa e la Cripta Maria SS. Assunta e il Refettorio dei Frati.

Il secondo e il terzo appuntamento si terrà a Monteprandone (il 25 e 26 luglio 2008) con visita al museo dei codici di San Giacomo della Marca, al Museo Parrocchiale di San Nicolò di Bari e al patrimonio artistico e architettonico di Monteprandone.

L'ultimo rendez-vous nella bella cittadina medievale di Offida (il 01 agosto 2008), nuova arrivata nel gruppo dei "Percorsi", con la visita al Monastero delle monache di clausura.

Le iniziative, all'infuori delle date presentate, sono tantissime: convegni, aperitivi e altro. Per coloro che volessero saperne di più, l'Associazione de "I sapori del Piceno", ha messo a disposizione un numero telefonico (0735-62545) e due siti Web s.barbizzi@isaporidelpiceno.it e www.isaporidelpiceno.it.

"La Cucina dello Spirito" ha come obbiettivo quello di far conoscere, non solo ai turisti ma soprattutto agli autoctoni, l'antica cultura monastica della cucina, che costituisce un ricco repertorio di saperi e sapori, ma soprattutto un ricco patrimonio di conoscenza, di cultura e di identità dei nostri luoghi e dei suoi abitanti.

E' un evento nato dalla curiosità di esplorare nelle varie epoche i segreti delle cucine e delle masse dei conventi e dei monasteri, nella consapevolezza che anche sotto il profilo gastronomico i luoghi deputati alla cura dello spirito sono stati custodi di un patrimonio di saperi da valorizzare.