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L'area di Castel Trosino un esempio possibile.

Ascoli Piceno | Il convegno "il paesaggio e l'ambiente, recupero e valorizzazione". Realizzare il parco urbano fluviale significa ricercare il giusto equilibrio fra le risorse ambientali e l'uomo

di Federico Biondi


"Molti sono tentati di vendere ciò che non hanno - dice il presidente provinciale dell'Acli Gino Vallesi che aggiunge - l'area di Castel Trosino ha un paesaggio e un ambiente di qualità che vanno valorizzate". Più di 30 anni fa Gino Vallesi, l'architetto Valerio Borzacchini, l'attuale presidene dell'associazione Anni Verdi Claudio Rosa parlavano della valorizzazione delle bellezze naturli e architettoniche presenti sul territorio provinciale. Idee forse premature in quegli anni ma che oggi sono all'ordine del giorno nei tacquini degli amministratori del territorio.
 
L'associazione Anni Verdi Acli di Casette di Castel Trosino si è fatta promotore ed ha realizzato un progetto articolato mirato alla valorizzazione del territorio di Castel Trosino, frazione di Ascoli Piceno incorporata amministrativamente nella I Circoscrizione Centro Storico. Con 100 mila euro di finanziamenti Gino Vallesi e l'architetto Valerio Borzacchini sono riusciti a riqualificare siti archeologici e paesaggistici, ma sono riusciti soprattutto a realizzare un percorso turistico fruibile anche ai portatori di diverse abilità.
 
Lo si potrebbe considerare un punto di non ritorno per la realizzazione del parco urbano fluviale, che da Castel Trosino seguendo il Torrente Castellano giunge fino alle porte di Ascoli Piceno. Un percorso fatto di bellezze naturalistiche ma soprattutto di antiche architetture utilizzate dall'essere umana per attività produttive. Percorrendo questo itinerario si incontra l'antica fornace, nella quale si trasformava la calce della vicina cava in mattoni utilizzando una tecnica che si è perpetua per centinaia di anni fino arrivare a quella che fu l'età imperiale dell'antica Roma. Percorsi quindi che rimandano all'uomo e alle sue attività quotidiane.
 
E' questo il tema che si svilupperà sabato 10 giugno a partire dalle ore 9,30 presso la Sala della Ragione del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno. Al convegno parteciperanno autorevoli relatori, tra cui il presidente del Parco Nazionale dei Monti della Laga Walter Mazzitti e il dottor Andrea Rosario Staffa Direttore della Soprintendenza Beni Archeologici dell'Abruzzo. 
 
Nel pomeriggio di Sabato è in programma la visita guidata a questi luoghi suggestivi e carichi di storia. Immaginando di risalire il Torrente Castellano a circa 200 metri da Castel Trosino si può vedere il meticoloso restauro della vecchia fontana usata dalle donne come lavatoio, più a valle invece è possibile vedere il medioevale Ponte di Tasso, arditamente costruito ad arcata unica. Sempre risalendo il Castellano, una volta giunti nei presso di Castel Trosino se si alza lo sguardo è possibile vedere il Convento di San Giorgio arroccato sul vicino Monte Rosara. Se si presta attenzione al lato sinistra del torrente Castellano è possibile vedere scavato in gallerie, nella roccia e nel terreno, l'acquedotto romano che riforniva le Terme di Ascoli Piceno di cui esistono ancora le sorgenti di acqua in cui è possibile fare il bagno. Acquedoto a valle interrotto per la costruzione della diga Enel, una vecchia centrale funzionante dei primi del '900 che oggi bene si integra nel territorio e che fa parte del paesaggio, un'opera dell'uomo che far parte dell'archeologia industriale del XX secolo e che va a completare questo itinerario.
 
L'antico borgo di Castel Trosino e la Necropoli Longobarda completano la passeggiata, in soli tre chilometri è possibile ammirare di tutto. Ricchissima è la fauna e la flora, secondo la stagione ci si può imbattere per esempio nella Capinera e nell'Airone oppure nella Folaca e nella Gallinella d'Acqua. Comunque ci sono anche molte specie si mammiferi come per esempio i Daini, i Cinghiali, la Donnola, la Volpe e immersi nell'acqua l'Anguilla, il Barbo, la Trota e la Rovella.
 
E' importante ricordare che la necropoli Longobarda è stata un ritrovamento unico in Italia e in Europa, Il museo dell'alto medioevo a Roma non riusciva a contenere quello che fu definito "L'oro dei Longobardi" e che aspetta di tornare ad Ascoli Piceno.
 
Il Borgo di Castel Trosino lambisce il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ed è a cinque minuti di macchina dal centro storico di Ascoli Piceno. Partire dalla Cartiera Papale sita nei pressi di Porta Cartara e risalire il Castellano significa avventurarsi per un percorso sempre solcato dall'uomo e ammirare una sovrapposizione archeologica unica per il suo stato di conservazione. Realizzare quindi il parco urbano fluviale significa avere quel equilibrio tra le risorse ambientali e l'uomo, non ha caso l'associazione Anni Verdi ha realizzato l'Aula Verde, un luogo attrezzato eretto in un'area abbandonata e degradata in passato destinata all'estrazione del travertino.
 
Un luogo attrezzato nel pieno rispetto della natura anche grazie al reinserimento botanico e destinato all'educazione ambientale ed è rivolto agli alunni, alle famiglie, ai gruppi per passare il tempo libero dove nel periodo estivo si effettuano soggiorni per ragazzi.
 
Il convegno sarà anche l'occasione per chiedere di inserire Castel Trosino tra i percorsi turistici destinati ai piccoli borghi della regione. In occasione della giornata nazionale per la promozione delle municipalità con meno di 10 mila abitanti, "Piccola grande Italia" iniziativa realizzata e proposta dalla Legambiente, il borgo di Castel Trosino ha partecipato ma non in modo ufficiale in quanto è una frazione di Ascoli Piceno, rimanendo così a "guardare dal balcone" e perdendo di fatto un'opportunità di promozione di turismo archeologico e ambientale.  

08/06/2006





        
  



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