Il parlamento croato ha deciso di sospendere l’attuazione della “Zona di protezione ittica ed ecologica” in Adriatico, che sarebbe divenuta effettiva a partire dal prossimo ottobre. La decisione avviene nell’ambito del negoziato in corso con l’Unione Europea per definire le modalità di ingresso della Croazia nella Comunità.

 

È anche un successo della diplomazia italiana, tramite l’operato congiunto dei sottosegretari agli Esteri, senatore Antonione e alle Politiche agricole con delega alla Pesca, on. Scarpa Bonazza Buora. L’on. Gianluigi Scaltritti ha inoltre presentato una risoluzione alla Camera dei Deputati che impegnasse il Governo a scongiurare la limitazione delle aree di pesca nell’Adriatico (Scaltritti è presidente della sezione di “Amicizia Italia-Croazia-Slovenia” del Parlamento italiano e per questa vicenda ha incontrato ripetutamente l’ambasciatore croato Drago Kraljevic, da ultimo a Montemitri in Molise, in occasione dell’inaugurazione del Consolato onorario).

 

“Sono molto soddisfatto dell’esito della vicenda: abbiamo corso il serio rischio, ha dichiarato Scaltritti, che la Croazia esercitasse diritti di pesca esclusivi su circa i 3/5 del Mare Adriatico, penalizzando fortemente la nostra flotta da pesca che opera in alto mare e mettendo a rischio numerosi posti di lavoro e l’indotto stesso del settore nell’Adriatico”.