Banche e imprese più vicine attraverso il confronto avviato dal Comitato Piccola e Media Industria dell’Associazione Industriale di Ascoli.

Sono 14 gli istituti di credito che hanno accettato l’invito di Assindustria: Carisap, Bnl, Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana, Carifermo, Banca Etruria, Banca Toscana, Banca Caripe, Banca Popolare di Ancona, Banca delle Marche, Bcc Picena, Banca di Lanciano e Sulmona, Credemtel, San Paolo, Unicredit Banca d’Impresa.

Le prime sette quelle che hanno partecipato al workshop di oggi pomeriggio che si è tenuto nel salone degli Specchi della sede di Assindustria in corso Mazzini.

Un incontro molto partecipato e utile per le imprese che hanno potuto avere un quadro chiaro delle diverse proposte avanzate dagli istituti di credito.

Tra le relazioni significativa quella di Francesco Simone, il Responsabile Segmento Clientela Imprese BNL: «BNL intende rafforzare il proprio impegno a sostegno degli imprenditori impegnati nella sfida quotidiana al mercato attraverso la consulenza di risorse presenti sul territorio e un’ ampia gamma di servizi e prodotti integrati con l’ obiettivo di costruire una relazione - quella che a noi piace definire un’alleanza - in grado di affrontare insieme le sfide del futuro e perché siamo convinti che il confronto e la collaborazione siano importanti fattori di crescita e innovazione».

«Con questo primo ciclo di incontri, inaugurato con il convegno dello scorso 31 maggio e che si concludera il prossimo venerdì 16 giugno – spiega Bruno Bucciarelli, presidente del comitato Piccola e Media Industria – auspichiamo di consolidare il rapporto tra banche e imprese, promuovendo il colloquio e lo scambio tra i 2 soggetti».

Il tutto allo scopo di superare un rapporto “amore-odio” nell’ottica dello sviluppo dell’economia di un intero territorio.

Il rapporto tra l’impresa e la banca deve essere uguale a quello che intercorre tra la lumaca e la sua casa – spiega infatti il presidente di Assindustria Adriano Federici – cioè un rapporto di collaborazione simbiotica».

La parola d’ordine dunque, per gli imprenditori e in particolare per Francesco Bellotti, presidente del comitato tecnico per il credito di PMI Confindustria, passare dalla cultura del debito alla cultura di una finanza per lo sviluppo, attraverso lo strumento della trasparenza.

«Trasparenza nei costi e nei rapporti con le imprese; – spiega – le imprese i servizi li vogliono pagare ma vogliono sapere quanto costano e devono potere comparare tra loro gli istituti di credito per scegliere quello migliore per le loro esigenze».

 E in questo sistema ove rivestono una certa importanza le grandi banche, c’è bisogno anche di banche di prossimità. «Le banche più piccole, come quelle di credito cooperativo, a più stretto contatto con il territorio – spiega Federici – e quindi più vicine alla realtà delle piccole e medie imprese».