La scuola per un "nuovo umanesimo"
San Benedetto del Tronto | I contenuti del nuovo documento presentato il 5 aprile dal Ministero della Pubblica Istruzione.
di Maria Teresa Rosini
Sulla base dei presupposti delineati nel documento, si sta procedendo alla revisione delle Indicazioni Nazionali emanate nel 2004.
Nell'analisi della commissione, presieduta dal prof. Mario Ceruti (Università di Bergamo) e coordinata dal prof. Italo Fiorin (LUMSA Roma), si individua innanzitutto l'estremo dinamismo della società attuale come fattore del moltiplicarsi delle opportunità educative, ma anche dei rischi dovuti alla contraddittorietà dei fenomeni e dei contesti in cui i bambini sono inseriti.
La scuola è chiamata quindi ad essere elemento unificante delle esperienze restituendo senso alla loro non sempre lineare e facilmente interpretabile eterogeneità.
Multiculturalità, nuove tecnologie, rapida evoluzione del mondo del lavoro richiedono oggi che le persone debbano essere saldamente formate più che in tecniche e competenze specifiche (che tendono a divenire obsolete in un breve lasso di tempo) sul piano cognitivo e culturale dotandole di strumenti e riferimenti sicuri perché siano in grado di padroneggiare i rapidi mutamenti di contesto di società in continua evoluzione ed aperte ad interazioni sempre più estese.
E' altresì importante che il patrimonio di talenti, capacità particolari, attitudini, e la varietà di "intelligenze" di cui tutti i bambini e adolescenti sono portatori, non vadano disperse nel corso del percorso scolastico (come oggi spesso accade) e ad ognuna la scuola impari ad offrire occasione di affermazione e formazione dato che la ricchezza, la "materia prima" fondamentale di un paese è oggi, innanzitutto, la possibilità di avere a disposizione risorse umane di qualità.
E' lo studente che deve essere protagonista del suo percorso di apprendimento che a partire da lui deve prendere vita ed essere animato ecco quindi alcune indicazioni generali proposte nel documento:
- Favorire la motivazione partendo dai bisogni individuali e di gruppo.
- Sottolineare e valorizzare i momenti di crescita e di passaggio per lo sviluppo di una più sicura identità personale.
- Promuovere i legami cooperativi all'interno dei percorsi di apprendimento favorendo la formazione di un gruppo che apprende in modo sinergico.
- Insegnare a gestire i conflitti riconoscendo alle istanze di ognuno dignità e ascolto.
- Far sì che la scuola si un luogo fisico e psicologico accogliente per tutti.
La scuola deve inoltre aprirsi al mondo esterno in modo sempre più incisivo ed efficace stabilendo innanzitutto un'alleanza educativa con le famiglie, spesso in difficoltà nel loro ruolo educativo, e favorendo il futuro esercizio consapevole della cittadinanza attraverso la condivisione e il rispetto delle regole stabilite e dei valori umani e sociali che sono il fondamento della vita collettiva e con il quale scelte ed esperienze personali si dovranno confrontare.
Insieme all'apertura alle altre culture attraverso la loro conoscenza, si sottolinea l'importanza della storia nazionale e locale come radice in cui ritrovare l'origine della propria identità familiare e nazionale affermando, con una significativa espressione che "La scuola è il luogo in cui il presente è elaborato nell'intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto".
Nell'ultima parte del documento si parla poi di un nuovo umanesimo presupposto del quale è la consapevolezza che se la varietà e la molteplicità di fenomeni e condizioni che si verificano nel mondo è fattore che influenza in modo determinante la nostra vita, non meno importante è acquisire la responsabilità di quanto ognuno di noi può, col proprio comportamento e le proprie scelte, essere altrettanto fattore che influenza il presente e soprattutto il futuro dell'umanità.
Nell'identificare i nuovi saperi indispensabili per la formazione delle giovani generazioni si afferma la necessità di superare la frammentazione delle discipline attraverso la promozione di competenze quali "la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi", quella di "comprendere le implicazioni degli inediti sviluppi delle scienze e delle tecnologie" e di "valutare i limiti e le possibilità delle conoscenze", di "vivere ed agire in un mondo in continuo cambiamento".
Si evidenzia inoltre la necessità di conseguire questi traguardi attraverso l'attuazione di una stretta collaborazione tra le discipline e le culture coniugando efficacemente formazione scientifica e formazione umanistica.
L'obiettivo finale è formare individui in grado di esercitare responsabilmente e consapevolmente una cittadinanza non solo nazionale, ma europea e globale, "un essere umano integrale capace di concentrare nella singolarità del microcosmo personale i molteplici aspetti del macrocosmo umano".
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10/07/2007
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