Giovedì 12 luglio, presso lo chalet "Da Luigi", si è tenuta la presentazione del libro "l'America non esiste", scritto dal Prof. Antonio Monda. A curare la presentazione ed introdurre il libro è stato il Dott. Pasquale Bergamaschi. Si tratta di un romanzo in cui si racconta la storia di vita di due fratelli emigrati in America dopo la morte dei genitori, deceduti in un incidente stradale. Siamo nei primi anni Cinquanta e i due protagonisti, Maria e Nicola, sono spinti dalla sorte ad affrontare un viaggio verso la "lontana "America. Così partono, timorosi ma anche pieni di speranze per il futuro, che si prospetta migliore in una terra conosciuta da tutti come patria della libertà.

La loro vita cambierà radicalmente, portando alla piena realizzazione di Nicola che conquista New York "facendo a pugni" e "colpendo forte" gli avversari. Invece Maria, inguaribile sognatrice e profondamente diversa dal fratello, non otterrà il successo ma forse solo perchè non l'ha mai bramato. Ella vive una vita "normale" con un "lavoro normale" trovatogli dallo zio americano, che aveva avuto l'affidamento dei due fratelli.
Maria, dall'animo credente (ha una forte fede cattolica) ma anche passionale, vive un'intensa e torbida storia d'amore con Nathan, un attore fallito. Il grande amore dei due giovani avrà un esito incerto...

Opposta è la vita di Nicola che, fidanzatosi con Tess (figlia di un facoltoso uomo d'affari), sposerà la ragazza e diverrà un gallerista famoso con la "dote" della moglie.Dal romanzo si evince il forte amore dell'autore per l'America, dove egli si è trasferito per lavoro ed ha trovato totale soddisfazione per "l'aria di libertà" che si respira.

Il titolo dell'opera "l'America non esiste" è di certo provocatorio...Esso (oltre ad essere un omaggio dell'autore a Miller) esprime la convinzione di Monda che, contrariamente a molti critici della società americana, crede che l'America sia la terra in cui i "sogni" possono realizzarsi e gli "avventurieri" trovare una vita soddisfacente e dunque felice.

Il grande "quesito esistenziale" è quale sia lo scarto tra ciò che si perde e ciò che si ottiene, a seguito dell'abbandono della propria patria e del cambiamento di vita.
La risposta è che, nonostante le proprie condizioni di vita possano mutare, non si perde nulla poichè l'identità personale non cambia..."io sono sempre lo stesso", conclude l'autore.