San Benedetto Tennis Cup: bene gli italiani
San Benedetto del Tronto | Cinque vittorie e prestazioni convincenti per gli azzurri
di Lorenzo Picardi
Alessandro Giannessi
La seconda giornata della San Benedetto Tennis Cup è stata prodiga di note positive per quanto riguarda gli italiani scesi in campo. Le poche stonature sono arrivate in maniera diametralmente opposta: se Andrea Basso ha perso contro il belga De Greef secondo pronostico, pur lottando con dignità per tre set (4-6 6-4 6-4 il punteggio finale), Luca Vanni ha perso da favorito 6-4 7-6 (0) contro il tedesco Kevin Krawietz. La sconfitta della testa di serie numero due realtà non era così imprevedibile, essendo in linea con la stagione non esaltante che sta disputando; bisogna tener conto anche del buon momento che sta attraversando l'avversario, che recentemente ha raggiunto il suo best ranking (175, attualmente 200).
La prima vittoria di giornata è stata quella di Edoardo Eremin, contrapposto al francese Gregoire Barrer. Il 6-3 6-2 con cui l'italiano ha liquidato l'avversario - partito favorito - può rendere in parte l'idea del tennis solido e potente messo in campo dal nostro giocatore, completamente cambiato rispetto alla sua copia sbiadita apparsa lo scorso anno. Vincenti con entrambi i fondamentali, servizio difficilmente attaccabile e risposte aggressive hanno certificato il buon momento di Eremin, in ascesa nel ranking. Il tabellone prevede che nel prossimo turno affronti il giovane serbo Djere. Il balcanico ha confermato di essere un avversario temibile per tutti nella sua vittoria in tre combattutissimi set con un giocatore esperto come Andreas Beck con un passato da numero 33 del mondo. Nonostante abbia perso il primo set, Djere ha continuato a far muovere il suo avversario senza mai essere passivo, atteggiamento che lo ha portato ad aggiudicarsi l'incontro con il punteggio di 5-7 7-5 6-4.
Sorprendente la vittoria di Salvatore Caruso che dimostra di trovarsi particolarmente a sua agio sui campi del CT Maggioni, dopo il buon torneo disputato qui l'anno scorso. Partita autoritaria la sua, che lo ha visto imporsi su uno dei più seri contendenti alla vittoria finale, l'argentino Facundo Arguello, testa di serie numero tre ma comunque il giocatore con la miglior classifica nel torneo (numero 157). La vittoria gli vale un derby contro Gianluigi Quinzi, che ha portato a casa una soffertissima partita in rimonta contro il lucky loser Hernan Casanova. Nonostante la vittoria gli appunti negativi non mancano: rispetto al tennista che perse qui nel 2014 contro il campione di quell'edizione, Damir Dzumhur, non si sono registrati progressi tecnici tangibili. Se il rovescio viaggia bene e riesce ad essere giocato bene anche in controbalzo (ma non propone nessun effetto di variazione), il dritto è ancora troppo macchinoso e poco incisivo, anche se il topspin che esprime con questo colpo può essere fastidioso, e il servizio non è ancora efficace come potrebbe essere, mentre per lo smash occorre una seria revisione. Sono aggiustamenti che un classe '96 può ancora apportare ma a patto di non avere nessun tipo di fretta e di accettare in maniera costruttiva le critiche. Da una maggior sicurezza tecnica potrebbe scaturire poi un atteggiamento più propositivo in campo e fare un salto di qualità molto più grande di quello che ci si aspetta. Comunque lo spirito di sacrificio non è mancato, nonostante qualche comportamento utile solo a disperdere energie nervose, ed è rimasto concentrato sul match anche dopo aver perso il primo set e quando ha subìto nel terzo set una mini-rimonta dell'avversario visibilmente provato fisicamente, probabilmente a causa delle qualificazioni, per poi chiudere 4-6 6-2 6-4.
In contemporanea sul Campo 3 bellissimo match fra la testa di serie numero uno del torneo, Alessandro Giannessi, e l'argentino Tomas Lipovsek Puches. Quello che doveva sembrare un match molto accessibile per lo spezzino si è rivelato estremamente complicato, merito anche della buona prestazione dell'avversario. La partita ha offerto scambi belli e vari, con diverse smorzate (soprattutto del sudamericano) discese a rete ma anche bellissimi scambi da fondo. L'italiano ha faticato sia nel primo set, portato a casa solamente dopo un tiebreak-fiume di ben 24 punti, sia nel terzo set, nel quale è andato sotto di un break, salvo poi inanellare una serie di quattro game ottimamente giocati che gli hanno permesso di portare a casa l'incontro con il punteggio di 7-6 (11) 2-6 6-3.
Ha chiuso il programma su Centrale un altro match atteso dal pubblico, quello fra Stefano Napolitano e Adrian Menendez-Maceiras. Le aspettative erano dovute soprattutto al risultato dell'italiano al Challenger di Todi della scorsa settimana, che lo ha visto finalista e quasi trionfatore di una finale lunga tre set contro il serbo Zekic. Napolitano, che potevamo attenderci anche un po' appagato, ha invece lottato su ogni palla con grande abnegazione, nonostante l'avversario abbia giocato un grandissimo primo set. Anche nel tiebrak, dove Napolitano è sempre stato costretto ad inseguire, l'italiano non si è mai scomposto, aggiudicandosi il primo parziale e mettendo in discesa un match molto complicato. Dal punto di vista tecnico bene tutti i fondamentali, potenti e precisi, ma bisogna ancora migliorare gli spostamenti, resi difficoltosi dall'altezza del ragazzo.
Il programma odierno prevede sul Campo 3 l'inizio del torneo di doppio, mentre sul Centrale aprirà il programma alle 16:00 l'incontro fra le Lestienne e Nedelko, seguito poi dall'interessantissimo derby fra Giannessi e Gaio. Non prima delle 19:30 un altro scontro fra italiani, quello precedentemente annunciato fra Quinzi e Caruso. A chiudere la giornata, infine, Gianluca Mager, impegnato contro lo spagnolo Lopez-Perez.
La prima vittoria di giornata è stata quella di Edoardo Eremin, contrapposto al francese Gregoire Barrer. Il 6-3 6-2 con cui l'italiano ha liquidato l'avversario - partito favorito - può rendere in parte l'idea del tennis solido e potente messo in campo dal nostro giocatore, completamente cambiato rispetto alla sua copia sbiadita apparsa lo scorso anno. Vincenti con entrambi i fondamentali, servizio difficilmente attaccabile e risposte aggressive hanno certificato il buon momento di Eremin, in ascesa nel ranking. Il tabellone prevede che nel prossimo turno affronti il giovane serbo Djere. Il balcanico ha confermato di essere un avversario temibile per tutti nella sua vittoria in tre combattutissimi set con un giocatore esperto come Andreas Beck con un passato da numero 33 del mondo. Nonostante abbia perso il primo set, Djere ha continuato a far muovere il suo avversario senza mai essere passivo, atteggiamento che lo ha portato ad aggiudicarsi l'incontro con il punteggio di 5-7 7-5 6-4.
Sorprendente la vittoria di Salvatore Caruso che dimostra di trovarsi particolarmente a sua agio sui campi del CT Maggioni, dopo il buon torneo disputato qui l'anno scorso. Partita autoritaria la sua, che lo ha visto imporsi su uno dei più seri contendenti alla vittoria finale, l'argentino Facundo Arguello, testa di serie numero tre ma comunque il giocatore con la miglior classifica nel torneo (numero 157). La vittoria gli vale un derby contro Gianluigi Quinzi, che ha portato a casa una soffertissima partita in rimonta contro il lucky loser Hernan Casanova. Nonostante la vittoria gli appunti negativi non mancano: rispetto al tennista che perse qui nel 2014 contro il campione di quell'edizione, Damir Dzumhur, non si sono registrati progressi tecnici tangibili. Se il rovescio viaggia bene e riesce ad essere giocato bene anche in controbalzo (ma non propone nessun effetto di variazione), il dritto è ancora troppo macchinoso e poco incisivo, anche se il topspin che esprime con questo colpo può essere fastidioso, e il servizio non è ancora efficace come potrebbe essere, mentre per lo smash occorre una seria revisione. Sono aggiustamenti che un classe '96 può ancora apportare ma a patto di non avere nessun tipo di fretta e di accettare in maniera costruttiva le critiche. Da una maggior sicurezza tecnica potrebbe scaturire poi un atteggiamento più propositivo in campo e fare un salto di qualità molto più grande di quello che ci si aspetta. Comunque lo spirito di sacrificio non è mancato, nonostante qualche comportamento utile solo a disperdere energie nervose, ed è rimasto concentrato sul match anche dopo aver perso il primo set e quando ha subìto nel terzo set una mini-rimonta dell'avversario visibilmente provato fisicamente, probabilmente a causa delle qualificazioni, per poi chiudere 4-6 6-2 6-4.
In contemporanea sul Campo 3 bellissimo match fra la testa di serie numero uno del torneo, Alessandro Giannessi, e l'argentino Tomas Lipovsek Puches. Quello che doveva sembrare un match molto accessibile per lo spezzino si è rivelato estremamente complicato, merito anche della buona prestazione dell'avversario. La partita ha offerto scambi belli e vari, con diverse smorzate (soprattutto del sudamericano) discese a rete ma anche bellissimi scambi da fondo. L'italiano ha faticato sia nel primo set, portato a casa solamente dopo un tiebreak-fiume di ben 24 punti, sia nel terzo set, nel quale è andato sotto di un break, salvo poi inanellare una serie di quattro game ottimamente giocati che gli hanno permesso di portare a casa l'incontro con il punteggio di 7-6 (11) 2-6 6-3.
Ha chiuso il programma su Centrale un altro match atteso dal pubblico, quello fra Stefano Napolitano e Adrian Menendez-Maceiras. Le aspettative erano dovute soprattutto al risultato dell'italiano al Challenger di Todi della scorsa settimana, che lo ha visto finalista e quasi trionfatore di una finale lunga tre set contro il serbo Zekic. Napolitano, che potevamo attenderci anche un po' appagato, ha invece lottato su ogni palla con grande abnegazione, nonostante l'avversario abbia giocato un grandissimo primo set. Anche nel tiebrak, dove Napolitano è sempre stato costretto ad inseguire, l'italiano non si è mai scomposto, aggiudicandosi il primo parziale e mettendo in discesa un match molto complicato. Dal punto di vista tecnico bene tutti i fondamentali, potenti e precisi, ma bisogna ancora migliorare gli spostamenti, resi difficoltosi dall'altezza del ragazzo.
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13/07/2016
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