Melissa P. alla Rinascita con il nuovo Lodore del tuo respiro
Ascoli Piceno | Melissa Panarello, dopo "Cento colpi di spazzola...", torna sulla scena letteraria parlando d'amore e di gelosia
di Stefania Mistichelli
Melissa Panarello, in arte Melissa P., ha presentato ieri sera 12 luglio il suo ultimo lavoro Lodore del tuo respiro. Il suo primo libro scritto alletà di diciassette anni, Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire, autobiografia erotica che racconta nel dettaglio la scoperta adolescenziale di sé come donna e le esperienze estreme che lhanno accompagnata, ha pubblicato due milioni e mezzo di copie ed è stato tradotto in 25 lingue, diventando un vero e proprio fenomeno letterario.
Ieri sera, alla Rinascita, la presentazione, che ha richiamato una rilevante partecipazione di pubblico, ha visto come protagonisti lautrice Melissa Panarello, lo psicoanalista Vincenzo Luciani e la giornalista del Resto del Carlino Natalia Encolpio, moderatrice dellincontro.
Vincenzo Luciani ha aperto lincontro dando la sua interpretazione del libro appena uscito; una lettura la sua, naturalmente, dal taglio psicoanalitico, e che vede riaffiorare il tema della femminilità e della ricerca dellamore, nellimpossibilità che questo si concretizzi e si realizzi per sempre.
La storia narrata nel nuovo romanzo si snoda allinterno di un tempo narrativo diacronico, tra flashback nel passato remoto e nel passato prossimo e repentini ritorni al presente, in unambientazione in cui il mondo reale si confonde con quello fantasmatico.
La protagonista del romanzo si chiama Melissa. Lei vive la sua felice storia damore con Thomas, ma questa felicità piena, quasi come un cappio, la soffoca, e Melissa farà di tutto per incrinarla fino a distruggerla, in un delirio autodistruttivo che la porterà al tentativo del suicidio.
Melissa Panarello parla di Lodore del suo respiro come di una storia di incomunicabilità con se stessi: la protagonista è la vera nemica di se stessa, luomo è solo la controparte. Lei non sa vivere nella serenità perché la serenità non le dà niente, è solo nel dolore e nella sofferenza che trova degli stimoli. In questo le due Melissa, lautrice e il personaggio nel romanzo, si assomigliano: anche Melissa Panarello, infatti, come il suo alter ego letterario, non riesce a vivere nella serenità, dando al termine il significato che tradizionalmente gli si attribuisce. Io vivo per confrontarmi anche con le cose brutte, anzi è da esse che traggo il significato per vivere; grazie alla sofferenza e al dolore mi sento viva.
La giovane autrice descrive quindi il suo rapporto con la scrittura come un processo di catarsi, un piacere e da qualche anno anche un lavoro. Io quando scrivo scarico le mie responsabilità, mi libero e assillo i lettori con le mie cose, siano esse vissute o immaginate. Scrivo perché è lunico strumento a mia disposizione per comunicare, ma non mi chiedo se quello che sto scrivendo potrà piacere ai lettori.
A chi le chiede il perché di un romanzo più soft rispetto al primo e cosa è cambiato in lei in questo passaggio, la scrittrice ventenne risponde accoratamente: Lodore del tuo respiro non è affatto più moderato di Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire. Anche se il tema trattato non è più il sesso, Lodore del tuo respiro è un romanzo molto forte per il sentimento che racconta, perché con la sua protagonista ti trascina nel baratro, sempre più giù.
Una giovane lettrice chiede poi a Melissa Panarello la reazione dei suoi genitori al suo primo libro; lanno letto prima che uscisse risponde Melissa e allinizio non volevano che lo pubblicassi. Poi, come tutti i litigi tra genitori e figli, questi sono scemati e adesso tra noi cè un rapporto normalissimo.
Quando parla degli adolescenti lautrice rifiuta la nascita della generazione Melissa P., perché secondo lei non si può più parlare di giovani come di unentità omogenea; Siamo tutti disgregati, afferma Melissa, aggiungendo che le tecnologie come Internet e la posta elettronica ci danno solo limpressione di interagire e stringere rapporti con gli altri, perché in realtà siamo soli.
Un lettore le chiede poi del suo rapporto con la religiosità e di come si relazioni al divino: Sono atea risponde Melissa Panarello ma contemporaneamente molto mistica e interessata alle religioni e alla filosofia. Non credo in unentità superiore perché non accetto che esista qualcosa di superiore alluomo, il quale secondo me ha la piena libertà di azione e di autodeterminazione nel mondo.
Concludendo Luciani ha affermato che con il secondo romanzo, come aveva saputo fare con il primo, Melissa P. continua a raccontare vicende nel quale tanti lettori potranno identificarsi, scrivendo in modo semplice e scorrevole, con un uso sapiente e piacevole delle metafore.
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13/07/2005
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