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Così parlò il professor Prodi: “Avanti veloci, se no si cade”

San Benedetto del Tronto | E’ un “grande soggetto politico”, una “grande sfida” quella che il presidente del Consiglio ritiene indispensabile per la democrazia italiana.

di Annamaria Spinelli*

Un momento dell'incontro a Roma


Alla quarta volta parte l’audio. E a tutto il popolo dell’associazione per il Partito Democratico già presente in sala dell’hotel Radisson, Romano Prodi in videomessaggio sprona ad andare verso il Partito Democratico. “Se non andiamo a passo veloce finiremo col cadere. Non dico di fare in fretta, di accelerare, ma se ci si ferma, riprendere il cammino sarà quasi impossibile”: E’ un “grande soggetto politico”, una “grande sfida” quella che il presidente del Consiglio ritiene indispensabile per la democrazia italiana. Perché “il nuovo non si costruisce con il bilancino, col pesare ogni aspetto, ogni forza, ogni punto” bensì “con la mente rivolta ai problemi dell’Italia, noi siamo convinti che serve un punto di riferimento per la nuova Italia”. Né bilancini, né “a freddo”: quasi mai i partiti, dice il Professore, nascono in modo razionale, meditato, di solito avvengono per accidenti della storia. Noi invece dobbiamo muoverci, farlo noi, ed è ovvio che ci siano dei rischi. Se i cittadini chiedono coraggio, un minimo di coraggio lo dobbiamo proprio avere”.

Autostrada A14, ore 23,30 l’autobus Roma - Civitanova Marche viene scosso da un vero e proprio boato: dopo più di 90 minuti di sofferenza e di …sfiga l’Italia segna il meritato goal che la porta in vantaggio sulla Germania!

Ecco il giusto coronamento di una giornata speciale, penso fra me e me. Sì, tutta la giornata ha avuto un sapore nuovo, almeno per me. Sono partita all’alba per Roma con gli amici del Movimento per il partito Democratico piena di speranza: la speranza di rivivere l’esperienza confortante del 14 giugno quando abbiamo partecipato al convegno organizzato dall’associazione Incontriamoci (nel Partito Democratico).

Stavolta però il carniere è ricchissimo e…goloso: Gard Lerner, Fassino, Rutelli, Bassolino, Cofferati, Leoluca Orlando, Parisi……
La hall dell’ Hotel Radisson è strapiena ma si respira un’aria gioiosa: Sarà perché ci sono tantissime donne e tanti giovani! Sì, i giovani, i desaparesidos della politica italiana.

La prima sessione dei lavori è aperta da Claudio Lodici del Forum dell’associazione per il partito Democratico. Un intervento chiaro, senza inutili fronzoli: ”Noi vogliamo rafforzare il centrosinistra, non indebolirlo. Noi siamo pronti a mettere a disposizione le tante energie che si stanno coagulando intorno alla nostra associazione su e giù per l’Italia. Lo faremo a condizione che non ci dicano: Non disturbate il conducente. Questo sarebbe un grave errore politico. Perché dal 16 ottobre, dal giorno delle primarie, anche noi siamo conducenti”.

Parole chiare e pesanti come macigni, che condivido pienamente ma a cui aggiungerei che i movimenti, ed anche semplici cittadini, la cosiddetta “società civile” hanno fatto da conducente già prima delle primarie. Hanno risollevato i partiti che giacevano nell’angolo storditi come pugili suonati, li hanno rincuorati con le loro pacifiche e nutrite manifestazioni, li hanno rinforzati con una intensa, silenziosa, costante e paziente mobilitazione chiedendo in cambio solo coraggio e unità.
Oggi quel "popolo" vuole che le esperienze di una stagione di lotte vengano convogliate, e “meticciate” con quelle di militanti dei partiti tradizionali per giungere ad un unico Partito Democratico capace di interpretare e rappresentare il paese in tutte le sue articolazioni.

Un partito inclusivo di tutte le esperienze del centro-sinistra laiche e cattoliche che metta al centro di tutto il bene comune, esclusivamente quello della Res Publica.

Lodici propone anche un motto. “ Noi vogliamo sviluppare l’ITALIA. Ma devi contribuire anche tu”.
I lavori continuano con le altre sessioni. Da tutte le relazioni appare ormai evidente che hanno fatto l’esperienza dell’Ulivo sono ormai d’accordo sulla nascita del Partito Democratico
Ora bisognerà confrontarsi sul” come”.

Poiché questo mio scritto non è che il resoconto della mia esperienza personale di questa giornata speciale, mi permetto di aggiungere due piccole osservazioni. La prima riguarda la forte presenza di donne tra il pubblico che contrastava fortemente con quella del baco dei relatori, dove unica rappresentante è stata l’onorevole Sbarbati, la seconda è stata l’esperienza riportata dagli amministratori, sindaci, presidenti di regione o di provincia che è stata ascoltata con grande interesse dall’assemblea perché illuminante su quanto sia difficile governare nel Sud con poche risorse e un’enormità di problemi e il fiato sul collo di una destra malfattrice e potente.

*Segretaria Movimento Cittadino per il Partito Democratico

Sito www. movpartitodemocratico.it
E-mail info@movpartitodemocratico.it

13/07/2006





        
  



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