Le bellezze di San Benedetto del Tronto
San Benedetto del Tronto | Quanti di voi sono a conoscenza delle informazioni storiche riguardanti i simboli più rappresentativi di San Benedetto del Tronto?
di Samuela Conti
Quotidianamente attraversiamo le strade della città, ignorando o dando un'occhiata veloce agli elementi tradizionali che identificano l'importanza che i San Benedettesi attribuiscono alla tradizione. Uno dei più antichi segni di riconoscimento della città è la Palazzina Azzurra, inaugurata nel 1924 e sorta da un progetto dell'Ing. Luigi Onorati. A quei tempi l'edificio (dipinto di azzurro) ospitava salotti, bar, sale lettura e servizi sorto per soddisfare le esigenze ricreative dell'epoca.
Dopo la guerra mondiale subì un periodo di degradamento che fortunatamente migliorò negli anni Cinquanta e divenne un luogo di aggregazione per molte generazioni. Nel luglio del 1996 il Comune di San Benedetto si adoperò con lavori di restauro per riconsegnare ai cittadini la Palazzina nella sua più naturale autenticità.
Uno dei monumenti più rappresentativi della città è la statua del gabbiano Jonathan Livingstone, situato lungo la passeggiata del molo sud successivamente rinominata "Jonathan's way". L'opera è stata realizzata dall'artista Mario Lupo nel 1986. Simbolicamente rappresenta l'ostinazione della gente di mare, addestrata ad affrontare le difficoltà con fermezza e tenacia, la stessa che ha caratterizzato il gabbiano Jonathan nel libro scritto da Richard Bach.
Un altro simbolo Sanbenedettese è il monumento del pescatore, localizzato nel luogo in cui il molo sud si congiunge al lungomare. È la rappresentazione del pescatore che durante le tempeste, richiama l'attenzione degli altri uomini di mare con la tromba per il rientro nella tenuta. L'opera è stata realizzata da Cleto Capponi, artista grottammarese.
L'ultima, più recente rappresentazione della cultura della Riviera delle Palme, è localizzata alla fine del lungomare di San Benedetto ed è un'opera di sette metri composta in acciaio colorato che riproduce una parafrasi di una famosa poesia di Dino Campana: "lavorare, lavorare, lavorare preferisco il rumore del mare". Il lavoro è stato realizzato da Ugo Nespolo che si è ispirato a questi versi: ''Il lavoro nobilita l'uomo, ma quando il lavoro diventa lavoro & lavoro & lavoro, l'uomo viene schiacciato. E non sempre dal bisogno, ma spesso dall'avidità, dall'invidia, dal desiderio, da finte necessità che ci fanno trascurare i doni più belli che gratuitamente ci circondano.
Il mare così, vuole significare tutto ciò che di grande e generoso ci circonda ed è un invito per tutti a non dimenticare i doni di Dio che in ogni istante ci vengono offerti''. La lista dei simboli cittadini potrebbe allungarsi, ma per un turista, visitare questi luoghi è un viaggio imperdibile nella tradizione marinara e vistosamente radicata nei cittadini della Riviera delle Palme.
|
15/07/2011
Altri articoli di...
Cronaca e Attualità
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
San Benedetto
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
Premiato il cortometraggio intitolato "Sogni di Rinascita- Sibillini nel cuore" (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji