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Tempi d’attesa per visite in ospedale: Cittadinanzattiva invita i pazienti a chiedere rimborsi

San Benedetto del Tronto | Iniziativa tramite il Tribunale per i Diritti del Malato: si può effettuare la visita privatamente e chiedere il rimborso se non rispettate le tabelle ASL 12 del 1998

di Giovanni Desideri

Nel 1998 la ASL 12 di San Benedetto del Tronto aveva redatto una tabella con i tempi d’attesa per le visite ambulatoriali, tutti ai massimi consentiti. Oggi il Tribunale dei Diritti del Malato (o “TDM”, una delle cinque “reti” dell’associazione nazionale e internazionale di difesa dei diritti del cittadino “Cittadinanzattiva”), dopo aver rilevato, in alcuni casi, il mancato rispetto di tali tempistiche, invita i pazienti a richiedere visite private e a chiedere il rimborso della differenza di corrispettivo rispetto al servizio pubblico. Il Tribunale fornisce i moduli necessari.
 
Possono adire tale richiesta i cittadini in possesso di impegnativa del medico di medicina generale, che attesti la tipologia della prestazione richiesta (ce ne sono di tre tipi: urgenti non differibili (da erogare nell’arco di poche ore), urgenti differibili (una settimana), programmabili (entro i tempi stabiliti dalle direzioni generali)).
 
Coloro che si vedano offrire la prestazione ambulatoriale con tempi superiori, possono chiedere che la prestazione venga resta in regime di attività libero-professionale intramuraria (intramoenia), con onere a carico del Servizio Sanitario Nazionale (articolo 3, comma 13 del d.legs. 124/98). Oppure effettuare la prestazione, per motivi di urgenza, privatamente e chiedere il rimborso nella misura della differenza tra il prezzo effettivamente pagato dall’utente ed il costo sostenuto dalla struttura pubblica. Il Tribunale è aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10,30 alle 12 al piano terra dell’ospedale civile di San Benedetto, con ingresso indipendente alla sinistra del Pronto Soccorso.
 
Il TDM ha effettuato rilevazioni al primo giugno e al primo luglio scorso. Per una visita allergologica, ad esempio, i tempi previsti sono di 35 giorni. Al primo giugno si registravano invece attese di 90 giorni. Al primo luglio un “miglioramento”: 87 giorni. Per cardiologia previsti 10 giorni d’attesa: al primo luglio la lista d’attesa si attestava sui 55 giorni.
 
Record di attesa per una elettromiografia: rispetto ai 10 giorni d’attesa previsti, i tempi al primo giugno erano di 177 giorni, aumentati a 185 il primo luglio. Per l’elettroencefalografia problema risolto: il servizio essendo sospeso dal settembre 2003 per rottura di uno dei due macchinari in dotazione, che non è mai stato riparato, mentre l’altro viene utilizzato solo per esami ai pazienti ricoverati (“ma ci sono tre elettroencefalografisti in servizio”, dice Cornelio Pierazzoli, coordinatore del Tribunale, che è attivo da 10 anni a San Benedetto, da 25 in campo nazionale, primo servizio offerto da Cittadinanzattiva, di cui è coordinatrice territoriale per San Benedetto l’avv. Patrizia Logiacco e coordinatore regionale Raffaele Travaglini. Soltanto la sede nazionale di Cittadinanzattiva, a Roma, dispone di finanziamenti nazionali e comunitari, distribuiti poi alle sedi periferiche. Ma queste ultime sono per lo più supportate dal volontariato).
 
Pierazzoli denuncia di non aver ricevuto risposta ad una sua lettera sulla questione, inviata il 21 giungo scorso ai sindaci dei 14 Comuni che fanno parte del comprensorio di San Benedetto e, per conoscenza, all’assessore regionale alla sanità dott. Melappioni, al direttore generale della Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche dott. Aprile, al direttore della zona 12, dott. Belligoni.
 
Francesco Massi (presidente della Croce Azzurra di Ripatransone e Massignano) lamenta da parte sua che “il cambio di un direttore generale della ASL ogni due anni non favorisce la soluzione dei problemi, per quanta buona volontà possa avere ogni singolo direttore. Oggi, per esempio, manca una corsia preferenziale per i pazienti in barella.” Pierazzoli spera nelle assicurazioni date dall’attuale direttore (dott. Belligoni) per la soluzione di un altro storico problema, quello delle attese al Pronto Soccorso, tramite un piano già elaborato dal suo predecessore, il dott. Marabini.
 
“Il Pronto Soccorso è attualmente sottodimensionato, dice Pierazzoli. Ma una riorganizzazione è necessaria anche per il servizio prenotazioni, per renderlo più trasparente e ottimizzarne il funzionamento: non è giusto che i tempi d’attesa possano essere molto più brevi per chi effettua la prenotazione il giorno successivo rispetto ad un altro cittadino.”

15/07/2004





        
  



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