Giuseppe Ricci, il presidente dell'associazione italiana Imprenditori Turistici Balneari, si fa portavoce del malcontento dei suoi iscritti contro il piano regolatore di spiaggia approvato dall'amministratore comunale. Il presidente definisce il piano "squilibrato", a favore di altri imprenditori turistici appartenenti ad altre associazioni di rappresentanza: "In questo piano vediamo una disparità enorme - afferma Ricci - a favore di altri imprenditori turistici. L'amministrazione non ha tenuto conto di nessuna nostra richiesta, ne ci ha mai invitato ad un tavolo di trattativa".

L'Itb aveva gia sottoposto al Comune i propri pareri per alcuni cambiamenti nel piano spiaggia, nel 2007 e nel 2008, ma ogni iniziativa non è stata presa in considerazione.

Le norme incriminate
Secondo Ricci il piano spiaggia garantirebbe solo ad alcune associazioni di categoria la possibilità di allargare gli stabilimenti fino a 40 metri dal mare per posizionare attrezzature e cabine, mentre gli altri devono arrivare a 25 metri. Inoltre non c'è la possibilità di usufruire dei "tetti calpestabili"(possibilità riservata solo ad alcuni stabilimenti). "Ci sono concessionari che hanno acquistato nuovi volumi di spiaggia - spiega Ricci - ma il piano ci obbliga, in caso di allargamento o ristrutturazione, a ricostruire tutto riducendo la concessione". Chi ha, poi, una visibilità del fronte mare del 50% non può ristrutturare lo stabile.

L'erosione della costa
Oltre le critiche all'amministrazione locale che non considera l'Itb come associazione (anche se è stata riconosciuta a livello nazionale e ha ottenuto l'approvazione del Ministero dei Trasporti per una fideiussione di 750 mila euro per coprire il pagamento del doppio della cifra del canone demaniale per gli associati) Ricci non è d'accordo col piano regionale per la salvaguardia delle coste: "Per risparmiare la Regione vorrebbe creare delle scogliere emerse - continua Ricci - ma possono rivelarsi un disastro poiché deturpano il sistema marino. Nel caso all'Albula venisse aumentato l'argine aumenterà anche la portata d'acqua che si riverserà in mare e, in caso di maltempo come nei giorni scorsi, i detriti portati sporcheranno la zona e aumenterà l'erosione". L'unica soluzione possibile potrebbe essere quella di nominare dei tecnici regionali col compito di selezionare il miglio studio sull'erosione fatto in campo nazionale, da applicare al nostro mare.

Ripascimento
Secondo Ricci l'intervento fatto con il ripascimento sulla costa può dare buoni frutti, se si aggiustano i "guasti" derivanti da una fuoriuscita di sabbia. "L'importante - conclude il presidente - è che la nostra città non prenda i "rifiuti" di sabbia sporca provenienti da altre zone, come Senigallia o Porto San Giorgio".