L'ultimo romanzo di Paolo Di Paolo a "Piceno d'Autore 2016"
San Benedetto del Tronto | Il pur giovane ma affermato scrittore romano, ha presentato alla Palazzina Azzurra il suo ultimo libro, il romanzo "Una storia quasi solo d'amore" nell'ambito del festival letterario cittadino giunto alla sua settima edizione.
di Umberto Sgattoni
Ha conversato con l'autore, Filippo Massacci.
"Un grandissimo scrittore, dallo straordinario talento ed un libro folgorante che ne conferma assolutamente il valore" ha detto del Di Paolo il moderatore Massacci.
Un libro - che sempre stando alla disamina del Massacci - ha il coraggio di cogliere una quotidianità disarmante nel riscoprire "la dimensione dell'amore, della fede e della malattia, senza usare architetture particolari" o facili sensazionalismi e sentimentalismi.
Tra l'altro, ha concluso il Massacci la sua introduzione "un libro che indica anche una via, quella della speranza".
Un libro nel quale, il Teatro, non è presente solo in funzione scenografica/coreografica o per così dire accessoria; ma costituisce un elemento fondante, più intimo e profondo - quasi e persino una chiave di lettura e di interpretazione - nelle sue dinamiche e nella sua essenza più autentica, che lo rende quanto di più vicino ed aderente possa esserci, alla vita.
Un Di Paolo, decisamente lusingato da quanto detto dal Massacci che ha approfondito i temi ed i motivi che lo hanno spinto a scrivere il romanzo.
"Sentivo la necessità di scrivere un libro che provasse ad inabissarsi nella contemporaneità" ha detto l'autore, sottolineando come la storia verta su un dato di fatto: un ragazzo di 20 anni ed una ragazza di 30 anni. Un rapporto di coppia che nasce da questo rovesciamento anagrafico che può sembrare l'elemento più evidente ma che è persino meno significativo di quell'evidente cesura costituita dal fatto che uno - Nino - nasce decisamente proiettato nel XXI secolo con il suo carico di disillusioni e disincanti; l'altra - Teresa - invece si è radicata e formata nel XX secolo, con la sua cultura, i suoi valori le sue categorie e sensibilità.
Un amore, che nasce fra un non credente ed una credente.
Un romanzo in cui - nell'amore fra i due - ha un ruolo significativo la figura di Grazia, la zia di Teresa.
Un mistero d'amore, che è lasciato ed affidato ad essere appagato e svelato dalla curiosità del lettore.
Sotto l'Estasi di Santa Teresa del Bernini - Nino e Teresa - si accorgono di amarsi e di compiere un atto di fede.
Sì, perché abbandonarsi al mistero dell'Amore ha certo a che fare - perché no - con la Fede, con un atto di fede.
Un libro a detta del Massacci "pregevole dal punto di vista letterario e della tecnica narrativa, al di là del forte impatto emotivo che produce e suscita"; un libro - ha proseguito il moderatore - che "si interroga sul senso della vita e del suo mistero".
In conclusione Paolo Di Paolo ha registrato ed annotato con dispiacere come - piuttosto - la tendenza progressiva della letteratura italiana odierna, proceda arrendevole verso una deriva che non intende porsi le domande fondamentali sull'esistenza.
Prima ancora che come autore, come lettore il Di Paolo si è detto convinto che la letteratura abbia quale cardine e scopo fondamentale quello di porsi e far porre domande cruciali e fondamentali sull'esistenza.
"Gli scrittori" ha detto il Di Paolo "possono, se vogliono, porre domande radicali".
Tra le righe, molto più di una considerazione, ma un vivo auspicio.
Per quanto concerne il romanzo in sé, ogni ulteriore considerazione - come già sopra accennato - è affidata alla curiosità ed alla lettura di chi voglia cimentarsene.
Quello che è apparso abbastanza chiaro sia nell'intento degli organizzatori che nella consapevolezza stessa dell'autore, è il fatto che un libro di questo taglio narrativo, non fosse del tutto estraneo al tema della sezione monografica del Piceno d'Autore di quest'anno: e cioè "L'Uomo, il Divino, il Sacro".
In fondo, l'Amore è un atto di fede. Ed ha in sè, la scintilla sacra del divino.
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21/07/2016
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