Caro sindaco, non bastava la tassa di soggiorno, i parcheggi a pagamento, la mancanza di progettualità, l'incertezza della crisi sulla stagione balneare: per completare la l'idilliaca "cartolina" di San Benedetto da consegnare a visitatori e residenti ed "esaltare" l'immagine della città regina della Riviera, è arrivato l'ennesimo temporale estivo che ha mandato letteralmente in tilt tutta la città travolgendo ancora una volta, come ormai accade ad ogni pioggia più spinta, nell'acqua e nel fango turisti, residenti ed operatori commerciali e ricettivi.

 Nonostante, infatti, i ripetuti lavori effettuati con risorse pubbliche nel corso degli anni a San Benedetto, le strade, si sono trasformate in fiumi in piena e riempite di acqua putrida e maleodorante proveniente dall'esubero delle reti fognanti cittadine incapaci di reggere agli scrosci di pioggia. Per non parlare poi dell'avvilente spettacolo dei sottopassi bloccati, delle macchine di cittadini e turisti immerse nella fanghiglia e dei tavolini all'aperto di locali, bar e ristoranti investiti da una sorta di "tsunami" che ormai è diventato una costate dei temporali estivi in Riviera.

Siamo in un Italia che è pur sempre la 7° potenza mondiale seppur gravata dalla crisi, e questi problemi di ricezione di pioggia e normale manutenzione di strade e fogne sarebbero più consoni a paesi meno fortunati del nostro e più arretrati. Invece si ripropongono puntualmente a San Benedetto e sembrano irrisolvibili in una città che dovrebbe essere tirata a lucido proprio nel clou della stagione turistica e in vista della tanto celebrata Notte Bianca.

A questo punto mai risulta più valido l'adagio del saggio: "tanto tuonò che piovve": non è il caso dunque di farla finita di prendere in giro i cittadini contribuenti e di realizzare un piano delle infrastrutture fognanti cittadine veramente serio e costruito per la città del futuro? A cosa serve farsi belli con proclami e promozione quando bastano quantitativi di pioggia superiori alla norma per mettere in ginocchio l'intera città? A nulla valgono le grandi idee per il nuovo lungomare, per il futuro dell'interconnessione tra il porto e la città, le relazioni di sviluppo con il parco naturalistico della Sentina, il brand Piceno, tanto per citare qualche grande e giusto obiettivo sbandierato ai quattro venti dall'Amministrazione comunale, se poi viviamo in un tessuto urbano dove vengono trascurate le minime soluzioni per la riqualificazione e la regimazione delle acque e delle strade tanto da esporre ripetutamente la comunità alla grave offesa degli elementi atmosferici?

Bisogna avere il coraggio di ammettere che così non va e, non si accampi, la banale scusa dell'evento straordinario o della " bomba d'acqua" perché ogni anno questi incresciosi episodi si rinnovano e ci si convince di poter risolvere la situazione con piccoli lavori o manutenzioni che a nulla valgono. Auspichiamo quindi che su questo argomento strategico per il presente e il futuro di San Benedetto, si possa aprire un dibattito ampio, serio, responsabile, lontano dalla solita demagogia spicciola per proporre, finalmente, una soluzione definitiva per la città, che senza questi servizi non può assurgere né ad obiettivi di leadership turistica, né soprattutto a condizioni di serena vivibilità dei "poveri" residenti, e malcapitati turisti.