Il Battistero di Ascoli Piceno tra arte, storia e simbologia
San Benedetto del Tronto | Tra le tante meraviglie architettoniche di Ascoli Piceno, il Battistero di San Giovanni riveste un’importanza particolare sia per il suo valore storico-artistico sia per il suo significato simbolico.
di Elvira Apone
il Battistero di San Giovanni
Straordinaria espressione dell’architettura romanica italiana, il Battistero di Ascoli Piceno sorge in posizione isolata, a pochi passi dalla cattedrale di Sant’Emidio. Costruito tra la fine del V e l’inizio del VI secolo d. C. sui resti di un antico edificio di pianta quadrata, simile a quella attuale, il Battistero riveste non solo un importante ruolo storico e artistico, ma è anche intriso di un significato simbolico e spirituale.
La sua odierna struttura risale al XII secolo e presenta tre volumi sovrapposti: un cubo sottostante sormontato da un ottaedro che, a sua volta, supporta una cupola, non visibile dall’esterno. Due sono gli accessi al vano interno: un portale rivolto verso Piazza Arringo, adornato da formelle rettangolari e triangolari, e un altro collocato sul lato che dà verso la cattedrale, caratterizzato da un architrave decorato con un motivo a nastri intrecciati.
L’interno della costruzione ha una pianta ottagonale con quattro nicchie, che corrispondono agli spigoli del cubo esterno. Al centro, si può osservare una vasca battesimale rinvenuta nel 1829 che rappresenta il fulcro dell’intero edificio, cui i cristiani accedevano per ricevere il battesimo. Nonostante le fonti di luce, costituite dalle quattro monofore e dall’oculo della cupola, l’ambiente rimane nella semi oscurità, che contribuisce a creare un’atmosfera raccolta e silenziosa, accentuando il valore di sacralità e di spiritualità del luogo. In una delle quattro nicchie è collocato, inoltre, un fonte battesimale trecentesco di travertino in stile tardo gotico fiorito, il cui supporto di forma quadrangolare è sorretto da una colonna tortile; sul lato orientale, proprio dove un tempo i neofiti, dopo il Battesimo, ricevevano dal vescovo il sacramento della Cresima, sorge una cattedra vescovile sulla quale, appesa alla parete, svetta una pala raffigurante il Battesimo di Cristo, risalente al XVI secolo e realizzata dal pittore reggiano Vianceslao Correggioli; a sinistra, invece, si trova un monolite di travertino del XII secolo, su cui è scolpita la figura di un santo vescovo.
Il battistero di San Giovanni, però, non è soltanto una bellissima e originale opera architettonica, ma costituisce anche un simbolo religioso per tutta la cristianità, l’incarnazione, in una delle più alte e mirabili forme espressive, della nostra fede cristiana, che ci eleva dalla materialità della terra fino alla spiritualità del cielo. Il cubo con i lati orientati verso i quattro punti cardinali, infatti, rappresenta la città terrena, mentre l’ottagono simboleggia, attraverso il numero otto, doppio di quattro, la sublimazione della terra e, quindi, la chiesa portatrice di salvezza. La parte sovrastante, infine, che ricorda la geometria della sfera, rimanda al cielo, cioè al regno divino.
Luogo, dunque, di culto, e, soprattutto, di rigenerazione e di purificazione, il Battistero di Ascoli Piceno, situato nel cuore della città, richiama il visitatore addirittura da lontano, come un faro nella notte o un sole splendente di giorno, e lo accoglie quasi di sorpresa, svelandosi, con il suo nitido candore, in tutta la sua elegante e sorprendente maestosità.
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23/07/2016
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