In un volantino distribuito sulla spiaggia il movimento “Imprenditori Turisti Balneari Marche” invita i bagnanti a richiudere ( o tenere chiuso) l’ombrellone venerdì 29 luglio dalle ore 09,00 alle ore 11,00. Motivo della proposta-protesta è far sì che il governo annulli definitivamente i commi 21,22  e 23 art.32 del D.L. 269 del 2003, convertito in legge dalla L.326 del 2003. Più nota come l’aumento del canone demaniale 300%.

Si avvertono bagnati e turisti che l’aumento comporterebbe un inevitabile rialzo dei prezzi di balneazione. Una legge che invece già esiste e che rispecchia fedelmente con criteri molto più equi la realtà contributiva degli chalet è la 494 del 93’, convertita poi in legge con il D.M.342 del 98’, che attua una imposizione demaniale diversificata in valenze turistiche a secondo della fascia di appartenenza degli esercizi (a,b,c), la loro apertura (stagionale, annuale, ecc) degli impianti (movibili, amovibili). Andando insomma a verificare sulla particolarità di ogni struttura.

Mentre con la recente proposta si paga una tassa solo in base ai mq. Ovvero, si va da una tassa di 2 euro al metro quadro fino a 1000mq e giù giù a scalare in base all’aumento dell’area. In pratica più si è grandi meno si paga. Difatti, ad esempio, per quegli stabilimenti che hanno un’area da 3 a 5 mila mq l’imponibile scende a 1 euro e 70. Mentre per i mega impianti da 50 mila e passa si scende all’euro e mezzo.

Questo, precisa l’I.T.B. non farebbe che favorire i più grandi a discapito dei più piccoli. Meglio  e più giusta una diversificazione in impianto da Alta-Media-Bassa “valenza” turistica. Dove si paga a seconda della fascia di appartenenza e non dell’estensione. Così un grande impianto dalle strutture povere o vecchie andrebbe catalogato in una fascia , ad esempio, <media> mentre, al contrario, una piccola are ma con impianti superlusso andrebbe in fascia <alta>.

Dulcis in fundo, si chiedono gli Imprenditori Turistici Balneari, invece di “punire” quegli esercizi regolarmente dichiarati e in regola perché non si cerca di recuperare le tasse da tutti quegli esercizi abusivi che in Italia rappresentano l’incredibile percentuale del 50% di tutta la struttura balneare nazionale ?