Il bilancio di esercizio 2006 dell'Asur chiude con una perdita di circa 175.000.000,00 di euro!
Ancona | La programmazione economica e finanziaria del Piano appare, oggi, del tutto inconsistente ed inefficace e senza la tentazione di fare le "cassandre".
di Francesco Massi*
Questo è il dato drammatico di fronte al quale, purtroppo, il nuovo Piano Sanitario si pone con tante speranze, ma con nessuna certezza.
Infatti, il Piano punta sulla manovra di contenimento dei costi per la spesa farmaceutica, ma già il report del I° Sem. 2007 risulta superiore alla somma dei budget assegnati ai Direttori di Zona.
Si indicano generiche "manovre strutturali", ma non le conseguenti azioni da intraprendere per il contenimento dei costi stessi.
Inoltre, si prevede a livello puramente teorico il "potenziamento degli altri ricavi".
Tale concetto suscita inquietanti interrogativi: si va verso l'introduzione di nuovi tickets e l'incremento di quelli attuali?
Infatti è ormai evidente che l'assetto strutturale delle Zone Territoriali ASUR e delle Aziende Ospedaliere non consente di incrementare i ricavi, tanto è vero che anche nell'anno 2006, si sono registrati ricavi inferiori a quelli assegnati nel budget dei Direttori.
In conclusione la programmazione economica e finanziaria del Piano appare, oggi, del tutto inconsistente ed inefficace e senza la tentazione di fare le "cassandre", è facile prevedere i seguenti scenari:
1. alla fine del triennio risulterà un maggior indebitamento dovuto alla errata valutazione dei costi ed alla sovrastima dei ricavi;
2. è prevedibile la necessità di ricorrere alle emissioni obbligazionarie (i famosi BOND), che sarebbe la quarta dato che la terza è in fase di avvio; il che proietterebbe la nostra Regione ai primi posti tra gli Enti pubblici per indebitamento;
3. pertanto, la destinazione delle risorse finanziarie sarà dirottata solo a "fronteggiare il fabbisogno aggiuntivo non previsto" e non consentirà quegli investimenti che si dichiarano e che sono urgenti per acquisire le nuove tecnologie necessarie a ridurre la mobilità sanitaria passiva extraregione oppure per incrementare quelle eccellenze necessarie per attirare nelle Marche la mobilità attiva extraregionale.
Il quadro non è esaltante!
*Consigliere Regionale
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27/07/2007
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