"4 demoni per il commissario Narducci" presentato alla Palazzina Azzurra
San Benedetto del Tronto | L'autrice Marina Crescenti racconta la trama del suo romanzo giallo-noir incuriosendo gli ospiti della serata. Al centro della patologia del suo omicida: il trasformismo.
di Adamo Campanelli
Al centro della scena il romanzo di Marina Crescenti "4 Demoni per il commissario Narducci" (Frilli 2007, 360 pagine, 12,50 euro).
La scrittrice è stata presentata dal giornalista del Messaggero Sandro Paci ed è ,stato coadiuvato dagli interventi del presidente del Circolo Riviera delle Palme l'Avvocato Silvio Venieri.
E' un giallo d'azione che va dal thriller al giallo psicologico. Dal poliziesco al hard boiled. Marina Crescenti, al suo esordio, ha scelto la complicata tecnica del duplice io narrante. La via più difficile. Si denota una vasta conoscenza del genere che proviene, in maniera evidente, dal grosso interesse della Crescenti alla criminolgia in generale e alla costante e intensa lettura di romanzi gialli.
All'interno del dibattito è stato evidenziato come la Crescenti abbia utilizzato per uno dei suoi protagonisti, l'omicida, la tecnica del trasformisfo, che raramente è utlizzato nel romanzo giallo. Così come l'aver raccontato un commisario "anomalo", non ubriaco, solo, zitello o disordinato, ma un buon padre di famiglia con i suoi pregi e difetti all'interno del contesto famigliare.
Tra le caratteristiche del romanzo emerge inoltre il tipo di tecnica narrativa. Infatti la scrittrice immagina come in una scena l'avvenimento dei singoli fatti e li descrive in maniera puntigliosa non tralasciando nessun particolare, quasi come fosse una fotografia.
Marina Crescenti è nata a Pescara, ma vive a Pavia. Laureata in Economia e Commercio, ha al suo attivo una monografia di taglio sperimentale e molte pubblicazioni su riviste scientifiche quale risultato della sua attività di ricercatore universitario. Ha sempre amato la criminologia, passione che l'ha portata col tempo a interrompere l'attività di ricerca per dedicarsi alla scrittura. Oggi mamma di due ragazzi, in passato è stata campionessa di tennis: convocata in nazionale under 16 e under 18, è approdata in serie A all'età di sedici anni. E' anche moglie del magistrato dott. Riganti.
La trama del libro:
Aprile 1988. Un uomo, una donna e la giovane figlia Carola vengono uccisi nella loro villa, alle porte di Milano. Si salva solo il figlio maschio, Claudio Moschino. Il colpevole è Aurelio Del Monte, un ragazzo che, dopo aver commesso i delitti, muore durante la sua fuga in auto in un incidente stradale in cui è coinvolta anche la venticinquenne Gloria Conti, moglie del commissario Lorenzo Narducci.
Sedici anni dopo, luglio 2004. Cominciano gli omicidi, uno dopo l'altro, portati a termine con le medesime modalità dei delitti del 1988. Gli investigatori notano immediatamente il legame, solo che questa volta l'assassino lascia a terra una cartolina che raffigura la locandina del film Demoni di Lamberto Bava. Tutto di nuovo in gioco.
Due i protagonisti principali della storia: il vice commissario della sezione omicidi presso la questura di Milano, Lorenzo Narducci, detto Luc, e l'omicida la cui identità si scoprirà solo all'ultimo.
Due le voci narranti: quella del commissario e quella dell'assassino.
I delitti sono descritti dallo stesso omicida in tempo reale: mentre li porta a termine, parla e pensa in prima persona; allo stesso modo il commissario Narducci, che si muove con agilità all'interno dei suoi tre ruoli più importanti: quello di marito, di padre attento e geloso di due gemelle di sedici anni e di poliziotto scrupoloso e impulsivo.
Gli intrecci tra i vari personaggi sono numerosi e il filo rosso attorno al quale è avvolta la nutrita serie di episodi, evidenzia il legame personale che unisce Narducci all'intera vicenda.
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27/07/2007
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