Si è svolta ieri sera, venerdì 27 luglio, al Circolo Nautico sambenedettese la presentazione del libro "Liberi tutti", alla presenza dell'autore il Procuratore Nazionale antimafia Pietro Grasso. L'evento è stato organizzato dalla libreria "La Bibliofila" in collaborazione con l'Amministrazione Comunale ed il Circolo Nautico Sambenedettese ed ha avuto, come previsto, un grande riscontro di pubblico. Mario Paci del Corriere Adriatico ha avuto il compito di interloquire con gli ospiti.

  L'anno scorso vi fu nello stesso circolo la presentazione di un libro autobiografico di un altro noto magistrato antimafia, il dott. Antonio Ingroia. Anche allora con l'intervento di diverse centinaia di spettatori, segno che la tematica della legalità e la lotta alla criminalità organizzata sono sempre al centro dell'attenzione anche nella nostra regione.

  Pietro Grasso, in magistratura dal 1969, è a capo della Procura Nazionale Antimafia dal 2005. In precedenza è stato procuratore della Repubblica a Palermo e anche tra i giudici del primo maxiprocesso a Cosa Nostra. Nel suo intervento di eri ha brillantemente ed efficacemente raccontato numerosi aneddoti che, oltre a rendere vivo l'interesse della platea, hanno fatto entrare i presenti nel clima di un mondo davvero duro e speciale, quello appunto delle istituzioni che lottano contro la mafia.

  Le storie del libro infatti narrano di amici e colleghi uccisi lungo una carriera fatta di indagini, maxiprocessi, minacce, delusioni, ma anche grandi risultati operativi come la cattura di pericolosi e spietati boss. L'opera, rivolta direttamente ai giovani ma in realtà interessante per ogni tipo di lettore, spiega anche come agisce la mafia, i suoi metodi ed il suo "fascino" per alcuni settori della popolazione, ma ugualmente illustra punti vulnerabili e speranze per le istituzioni di vincere le battaglie e la guerra al crimine organizzato.

  Ovviamente non poteva mancare qualche annotazione del sempre difficile rapporto Stato-mafia, tremendamente attuale per le vicende legate alla delicata indagine che ha ipotizzato trattative illecite tra lo Stato e la mafia, che sarebbero avvenute proprio all'epoca delle stragi degli anni novanta.

  Molto significativa è stata la presenza di Vincenzo Conticello, il ristoratore diventato un celebre simbolo della lotta antimafia per essersi è rifiutato di pagare il pizzo. Ora vive a Milano sotto tutela. Dopo aver fatto arrestare i suoi estorsori.