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Il Circolo dei Sambenedettesi e l'Albo d’Onore dei Caduti Civili del mare

San Benedetto del Tronto | Il Circolo dei Sambenedettesi, in riferimento a quanto si legge in questi giorni sulla stampa locale riguardo alla paternità dell’Albo d’Onore dei Caduti Civili del mare, ritiene opportuno fornire chiarimenti e precisazioni indispensabili.

Benedetta Trevisani

In applicazione degli scopi istituzionali del Circolo che, come ricorda Divo Colonnelli in un suo intervento su Lu Campanò del dicembre 1990, "sono la salvaguardia dei valori tradizionali, primo tra tutti quello etico religioso, del nostro popolo, marinaro per antico lignaggio..." l'allora presidente, dott. Giovanni Perotti, propose e promosse la realizzazione dell'Albo d'Onore che fu resa possibile dalle contribuzioni della Marineria Sambenedettese "animata" da Giuseppe Romani. A lui in particolare e a tutti i pescatori va il nostro apprezzamento più sincero.

I contenuti dell'Opera si devono alle ricerche appassionate condotte per conto del Circolo dei Sambenedettesi da Divo Colonnelli, al quale si deve anche la scelta per la copertina dell'immagine del "Coro Funebre di Donne", liberamente riprodotto in targa d'argento dall'orafo incisore Paolini Federico. All'architetto Paolini va il merito, che sempre gli abbiamo riconosciuto, di aver progettato la pregevole veste grafica con relativa trascrizione calligrafica dei testi.

 Sulla stampa dell'epoca si trova ampia testimonianza di questa realtà, che fu profondamente acquisita dalla cittadinanza ma che oggi ci troviamo nella necessità di ribadire a scanso di equivoci. In ogni caso ci preme dire che il Circolo dei Sambenedettesi, dopo aver reso patrimonio pubblico l'Albo d'Onore dei Caduti Civili del mare, ha confermato le proprie risorse culturali e progettuali che gli hanno sempre consentito di guardare avanti. Per tutto il ventennio successivo, infatti, proseguendo nel suo impegno di recupero e testimonianza della civiltà del mare ha prodotto numerose pubblicazioni e opere che sono state messe a disposizione della città per trasmettere alle nuove generazioni il valore identitario delle radici marinare.

29/07/2010





        
  



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