La Madonna della Marina- la festa delle feste
San Benedetto del Tronto | La festa è tornata protagonista nel luogo dove è nata, il Porto: signore e signori, la festa delle feste, quella della Madonna della marina
di Sabrina Cava
festa Marina
Come titolare l’edizione di quest’anno della festa della Madonna della Marina?, “la festa delle feste”?, “riportiamo la festa al porto”?, io titolerei così, “la feste è tornata protagonista nel luogo che le compete, lì dove è nata, al Porto: signore e signori, la festa delle feste, quella della Madonna della Marina”
Che la festa dedicata alla Madonna, sia sempre stata molto sentita, specie da una certa sambenedettesità è cosa risaputa, quest’anno però ho avuto la fortuna o forse diciamo meglio, il privilegio, di ribaltare una situazione, dopo oltre 40 anni in cui la festa mi ha vissuta, quest’anno la festa l’ho vissuta io.
Sono entrata a gamba tesa nell’organizzazione, ma dalla porta sul retro, quella da dove entrano i lavoratori, nello specifico i circa 20 ragazzi, soci alla pari della Cooperativa San Pietro/Nostrano che ha avuto l’appalto a gestire la ristorazione legata alla festività. Una iniziativa che ha riportato la festa al porto con un interessante indotto per tutte le attività ivi ubicate.
Il loro presidente è Massimo Piunti, ho dovuto chiedere chi fosse il responsabile, perché a vederli lavorare non si distinguono ruoli o mansioni, tutti fanno tutto. Tutti giovani ex “scaricatori di porto”, che nel 1998 hanno deciso di fare il salto diventando imprenditori di se stessi.
Sono rimasta molto colpita quando Massimo me lo ha detto, per chi non vive e conosce il porto, quella dello scaricatore è quasi una figura mitologica, usata più come modo di dire che conosciuta veramente, “ma vatte a scaricà du cascette jiò lu porto”, e invece esiste, ed è una figura importantissima.
Ho conosciuto la Cooperativa San Pietro/Nostrano in occasione della Festa del Quartiere Marina Centro, di cui faccio parte, e quando mi è stato chiesto di dare una mano in occasione della festività, mai offerta mi fu più gradita, vivere da una diversa prospettiva la festa mi darà modo di scrivere diverso ho subito pensato.
Un lavoro stancante, massacrante, in 4 serate, credo che siano state servite non meno di 6 mila persone e forse più, in un andirivieni di vassoi ghiotti e golosi, il cui menù non è quello scarno e poco fantasioso tipico delle sagre delle sagre, ma un menù ricco, nella scelta e nelle quantità. Tutto pesce nostro, dell’Adriatico.
Mezze maniche alle alici e allo spada, arrosto di tonno, spada e ventresca.
Non l’avevo mai mangiata la ventresca, una volta assaggiata difficilmente si verrà fuori dal tunnel della dipendenza, frittura di Paranza e ancora alici e insalata di mare il tutto innaffiato da vini a volontà.
Una fatica fisica di quelle che gratificano, che fanno sentire vivi, quelle fatiche utili che fanno sentire parte di un progetto : far contente le tante persone che hanno scelto di mangiare con noi.
Ho girato per i tavoli, ho osservato e ascoltato la gente, solo lodi, quasi imbarazzante. Molti sambenedettesi ma anche tantissimi turisti, ognuno servito e satollo….sono di parte?. Un po’ si, ma giuro che questa è la pura verità. Non le scrivo le bugie.
Un ambiente tutto maschile, lavorare con gli uomini rende il lavoro completamente diverso pur se lo stesso, così fatta eccezione per la mia amica e collega di Comitato, Roberta Mascaretti, con la quale siamo in grande sintonia, i colleghi di lavoro tutti maschi.
E dal comune sudore, dalla voglia di fare e fare bene si scoprono le vere umanità. Chi già padre, chi ancora no, tutti gentiluomini, cortesi, rispettosi, premurosi e attenti che noi donne avessimo sempre di che bere e mangiare, un ambiente in cui sul finire di ogni serata a prendere il sopravvento quello spirito goliardico derivato dalla tanta stanchezza e dalla sete placata a passerina e pecorino.
Allora musica, balli, lanterne dei desideri lasciate volare nel cielo da un pubblico entusiasta ed estasiato, uno spettacolo unico e suggestivo che difficilmente potrò riprodurre.
Sulla banchina, fronte mare, come cornice il nero della notte, i pescherecci leggermente cullati dal mare che dondolano alla lieve brezza marina, musica, risa di bambini festanti, lanterne come stelle nel cielo, e desideri che volano alti con loro.
Fuochi d’artificio, spari pirotecnici che hanno rischiarato il mare e i cuori dei moltissimi che hanno scelto goderli al porto.
Ma anche arte e cultura, così venerdì 26 Luglio un bravissimo Fiorenzo Massacci ha creato uno scenario importante e suggestivo per il “recital del mare” a cura del Circolo dei Sambenedettesi , un incanto per i tanti che hanno assistito alla performance.
Un plauso agli artisti che hanno esposto in una permanente di 4 giorni le loro opere pittoriche, Simona Lucidi, Antonia Silenzi, Eva Maria Hamczyk e il “nostro”, dico nostro perché svestiti i panni del pittore era con noi al servizio, Riccardo Sgherzi.
Per chi non ha potuto godere dei momenti topici di questa festa anche religiosa, un breve resoconto.
Le celebrazioni vere e proprie sono iniziate il sabato 27 Luglio con la grande e suggestiva processione in mare delle tante barche come non si vedeva da tempo e con la celebrazione della Santa Messa celebrata dal Vescovo Monsignor Gestori.
Domenica 28, alle 18,45 la grande e partecipata processione ha visto l'icona della nostra Madonna della Marina “riaccompagnata” in cattedrale.
“Questa è una grande e bellissima festa, sentita e partecipata da tanta gente . Una festa alla quale si sta cercando di ridare lo spessore che merita. Un grazie a tutti quelli che hanno aiutato l'amministrazione Comunale rimboccandosi le maniche” queste le parole dall’Assessore Fabio Urbinati.
Ognuno vive e racconta le cose per come le vive e le sente. Io sento e vivo così.
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29/07/2013
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