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Centri estetici, basta con gli abusivi.

Ascoli Piceno | La Cassazione ha stabilito che le lampade abbronzanti sono attività esclusive dell'estetista, Cna invita le autorità locali a intensificare i controlli.

di Roberto Valeri

Per la Cassazione, le lampade sono attività specifiche ed esclusive dell’estetista:la sentenza è un esplicito stop a tutti coloro che improvvisano un’attività così delicata e che può avere gravi implicazioni sulla salute di chi si sottopone ai trattamenti.

Al di là della comprensibile soddisfazione iniziale degli oltre 150 centri di estetica della provincia, ora le estetiste della Cna chiedono a gran voce che le autorità agiscano di conseguenza per far rispettare la legge, tutelare la loro professionalità e, soprattutto, i consumatori: la regolamentazione, infatti, è tanto più importante se si pensa al fatto che nei centri per l'abbronzatura vanno anche persone molto giovani che si espongono a rischi perché non conoscono gli effetti delle esposizioni ai raggi uva e non adottano le opportune cautele.


La Cna di Ascoli ha avviato una campagna di sensibilizzazione e informazione in materia di sicurezza con lo scopo di far operare i centri estetici nel rispetto delle norme e offre la propria disponibilità anche alle autorità di controllo per combattere la piaga dell’abusivismo.


“La Cna di Ascoli Piceno, insieme a quella nazionale, ha seguito con molta attenzione l’evolversi della vicenda giudiziaria legata al corretto riconoscimento del ruolo professionale delle estetiste nella gestione dei centri per l’abbronzatura – ha detto la direttrice provinciale Maria Désirée Basili – già da tempo abbiamo avviato un confronto costante con gli operatori del settore che hanno manifestato la loro preoccupazione per il diffondersi del fenomeno dell’abusivismo che, oltre a danneggiare la professionalità degli stessi operatori, mette seriamente in pericolo la salute delle migliaia di persone che ricorrono ai trattamenti abbronzanti. In tale contesto, dunque, la sentenza della Cassazione non può che essere accolta favorevolmente”.

Nello specifico la Cassazione ha stabilito che si configura attività di estetista autorizzata la messa a disposizione in un esercizio appositamente attrezzato, di apparecchi per trattamenti abbronzanti a raggi ultravioletti, in quanto eseguiti sul corpo umano e diretti a migliorarne e proteggerne l’aspetto estetico, ad eliminare o attenuare gli inestetismi. In tale contesto l’intervento professionale si manifesta esclusivamente nella messa  a disposizione delle attrezzature e non in quello del funzionamento dell’apparecchio.

29/07/2005





        
  



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