Luglio nel Mediterraneo
San Benedetto del Tronto | Inizia ufficialmente lestate turistica italiana.
di Renato Novelli
Nove milioni di cittadini si muoveranno per le vacanze, tra qui e il 15 di Agosto. Il 25% di essi farà una sola settimana di vacanza. Il 40% degli italiani, in vacanza, non ci andrà affatto. Praticherà forse la visita parenti. Il modello Italia, da anni, soffre di due malanni: la concorrenza di altri paesi e l’arretratezza della propria struttura organizzativa. Le città d’arte non vanno male, ma senza fantasia e il sistema mare ristagna da anni. Sette giorni di spiaggia nella nostra penisola, costano in media 1400 Euro, il 15% in più che in Spagna.
La penalizzazione più forte sta nella fuga dei tedeschi. Ne perdiamo il 10% l’anno, per una loro scelta irreversibile: preferiscono la Croazia. E i tedeschi sono il 40% dei nostri clienti d’oltralpe. Secondo Assotravel, Rimini si è ricavata una nicchia di ripresa, mentre il mercato continua ad essere rigido e fisso (un barile da raschiare) per le Marche e la Toscana.. L’Italia va malino anche nei comparti innovativi, come i voli low cost. Mentre Spagna e Turchia hanno incrementato il numero dei turisti grazie ad accordi e promozioni legate alla nuova organizzazione del trasporto aereo.
La Spagna ha speso nel 2005, 120 milioni di Euro e 130 la Francia per la promozioni all’estero.
L’Italia la folle cifra di 20 milioni. Rutelli ha promesso un aumento di investimenti, ma l’eco delle sue parole si è perduto nella bocciatura della cabina di regia del turismo da parte della Consulta. Siamo una barca che va senza che nessuno tracci la rotta. Non ci aspetterebbe la catastrofe, ma il declino lento, se… non si addensassero all’orizzonte altre nuvole.
2) In questi giorni è uscito il rapporto dell’UNEP (l’organizzazione ONU che si occupa dell’ambiente) sul Mediterraneo. La dimensione dei problemi, va al di là del turismo, ma al turismo tornano. La popolazione che vive lungo la costa ammonta a 70 milioni di persone e nel 2025, secondo proiezioni arriverà a 90 milioni. Per ogni Km. lineare ci sono 1530 persone. Nel 1950 erano 380. Nel 2025 saranno 1970. La cementificazione della costa va dal 7% dell’Albania al 100% di Israele e Libano, passando per il 70% dell’ Italia.
Ci sono nel Mediterraneo quasi tremila territori artificiali
Di cui:
584 città (erano 318 nel 1950)
286 porti commerciali di cui solo 36 attrezzati per smaltimento rifiuti
750 porti turistici
112 aeroporti
258 impianti di desalinizzazione
180 centrali termo – elettriche
13 impianti di produzione di gas
55 raffinerie
Ogni anno si bagnano nel Mediterraneo 312 milioni di turisti
Una indagine sulle Baleari ha rilevato che un turista produce il 50% in più di rifiuti di un abitante locale e consuma il 45% in più di acqua. Non è colpa del turista, ma della disorganizzazione dell’industria turistica che lo ospita.
Il Rapporto è stato accolto con un coro unanime: nuovi turismi e una diversa organizzazione del turismo va approntata quanto prima.
Segnalo che Renato Nicolini architetto e Osvaldo Pieroni sociologo, in Calabria, stanno studiando un piano di riutilizzazione virtuosa degli eco- mostri architettonici di quella regione. Dei nostri quartieri mostruosi, cosa faremo?
L’ONU è preoccupato, noi che siamo una molecola di questo mare, molto meno. Invece dovremmo affrontare di petto i nodi di organizzazione del territorio. Siamo nella scomoda situazione di uno scalatore a mezza parete: indietro non possiamo più tornare perchè non troveremmo i passi giusti e vediamo di fronte a noi pericoli e difficoltà che dovremo affrontare senza sapere come. Per lo scalatore è una situazione eccitante. Per noi un po’ meno. Il Parco Marino e altre iniziative sono positive, ma per il turismo anno elaborati strumenti specifici di nuovi turismi da innestare su quelli esistenti. Un cambiamento di rotta radicale, un nuovo modello di distretto turistico di paesaggio. Questo discorso riguarda la nuova amministrazione comunale, le categorie coinvolte, i cittadini e altre amministrazioni (quella provinciale, altri comuni ecc.) in ruoli diversi.
Azzardo un’ipotesi. Un circolo virtuoso e produttivo si creerà se (e solo se) qualcuno di questi riuscirà ad elaborare un progetto ambizioso, attorno al quale impegnare gli altri e andare al di là del “buono” che esiste.
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03/07/2006
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