Via XX Settembre come una pista per gare di auto: il corso sangiorgese, teatro, l’altro ieri, di un incidente mortale in cui ha perso la vita un’anziana di 81 anni, Maria Bastarelli, travolta e uccisa da una moto che transitava in direzione sud, ora è sotto accusa.

 

Una specie di seconda nazionale dove la auto e le moto sfrecciano a tutta velocità, incuranti del limite dei 50 km orari e del dosso artificiale costruito più di due anni fa per rallentare la corsa dei mezzi. Dopo l’ennesimo episodio di cronaca dai risvolti tragici, gli abitanti tornano a chiedere a gran voce interventi strutturali e controlli serrati, che possano garantire sicurezza in una delle vie di scorrimento più transitate e affollate dalle auto, specialmente d’estate.

 

“Per attraversare bisogna farsi il segno della croce – dicono alcuni – anche perché non ci sono abbastanza strisce pedonali. Si deve anche avere paura di andare a buttare l’immondizia!”. L’incidente di venerdi ha infatti messo in luce un’altra grave contraddizione del viale: i cassonetti per i rifiuti si trovano sul lato opposto della strada, a ridosso della ferrovia, e non esistono passi zebrati per arrivare dalle abitazioni al lato opposto della carreggiata. Maria Bastarelli, la sera dell’incidente, stava proprio attraversando la strada per compiere un gesto di routine, ma non ha fatto nemmeno in tempo ad aprire il cassonetto: l’Honda 600 condotta da M.T., 33 anni, l’ha travolta ed uccisa all’istante, trascinando il corpo per una quindicina di metri.

 

“Perché nessuno si preoccupa di noi? Si deve parlare di questa zona solo quando ci sono di mezzo le Canossiane e i problemi di urbanistica? Il resto se lo sono dimenticati tutti?”, gridano ancora i cittadini.