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Atti di vandalismo e furti nelle strutture attrezzate del Parco

| FABRIANO - Dalla prossima settimana le segnalazioni passeranno in mano agli inquirenti.

E’ l’ennesimo atto di vandalismo nell'area attrezzata di sosta denominata “Cava Verde”, in località Monte Sassone di Serra San Quirico dove è stato distrutto e bruciato quel che rimaneva della palizzata perimetrale insieme ad un tavolo e due panchine.

Allo sciagurato gesto vanno aggiunti una serie di veri e propri furti su altre aree attrezzate del Parco Gola della Rossa e di Frasassi, parliamo del sentiero per monte Rovellone e di quello verso Monte Scoccioni oltre che dell’area attrezzata di Monte Pietroso di Castelletta. In questi luoghi la Comunità Montana dell’Esino Frasassi e L’ente Parco hanno realizzato, come del resto nell’intero territorio di competenza, strutture di pic-nic di legno, aree di sosta, staccionate di protezione viaria e quanto altro è utile come struttura di servizio ben incastonata con il paesaggio ambientale.

Ebbene i pic-nic di legno delle strutture sopra citate, prima sono state svitate dai punti di fissaggio al terreno per poi essere facilmente caricate su qualche automezzo nelle ore notturne.

“Furti a tutti gli effetti” commenta amareggiato il vice presidente della Comunità Montana, nonché assessore delegato al Parco, Vito Giuseppucci “che tristezza e squallore, pensare che soldi dei cittadini, da noi utilizzati per creare punti di riferimento e di servizio, per altro frequentatissimi e da tutti apprezzati per estetica e funzionalità, finiscano in chissà quali mani o peggio ancora va in fumo o semi distrutti come accaduto per la Cava Verde.

Tanto più e peggio – rileva ancora l’amministratore – che tali episodi si ripetono con preoccupante frequenza. Ad esempio l’area attrezzata di Serra San Quirico era stata da noi realizzata nel ’99 e negli anni successivi siamo di nuovo intervenuti per due volte con interventi di manutenzione ricollocando i pic-nic o ripristinando nuove staccionate.

A questo punto sarà il caso di smettere di buttare via i soldi in queste opere?  - si chiede Giuseppucci - giacché i bilanci si fanno sempre più esigui e i fondi a disposizione diminuiscono. Non è in ogni modo possibile pensare che i denari pubblici possano finire in tale modo perché gli investimenti da noi realizzati hanno sempre portato a risultati qualificati e benefici per luoghi e popolazione.

Basti pensare alla Casa del Parco di Castelletta, struttura rinnovata e restituita alla fruizione pubblica, oggi punto d’incontro importante, Centro di Documentazione e di Studio, porta del Parco, specializzata in geologia, dotata di reperti di grande interesse.

Ma anche centro di dibattito per studi universitari e polo d’accoglienza che vanta una sala Congressi, due sale espositive e nove posti letto sufficiente per ospitare convegnisti o fruitori delle bellezze paesaggistiche di questa splendida perla del Parco. Ecco perché credo che questo e tutto il resto non meriti villanie e sgarbatezze del genere.

Adesso – evidenzia Giuseppucci – attendiamo gli ulteriori sopralluoghi delle Guardie del Parco, gli ulteriori accertamenti da parte dei nostri uffici tecnici per stilare un bilancio dei danni e redigere una relazione definitiva che invieremo subito alle forze dell’ordine e ai sindaci interessati per dare una risposta questo fenomeno non più accettabile.

Noi del resto abbiamo cercato sempre l’apporto e la collaborazione dei singoli cittadini, come pure delle associazioni e più in generale dell’intera collettività. Su questa strada vorremo continuare, ma se persiste la sistematica volontà di danneggiamento o furto da parte di ignoti vandali dovremo desistere nell’impegnare ulteriori risorse economiche nel riassetto di quanto realizzato e che cerchiamo di mantenere efficiente”.

Conclude, l’assessore Giuseppucci “non senza difficoltà e con tanta ferma volontà siamo passati dal recupero di strutture di interesse pubblico alla realizzazione di sentieri, dalle aree attrezzate ai parcheggi, dalla promozione turistica all’educazione ambientale, dalla protezione delle colture al controllo degli ungulati, dalla difesa degli argini dei fiumi alla valorizzazione dei laghi. L’opera più evidente è stata la ristrutturazione del Complesso S. Lucia di Serra S. Quirico, sede del Parco, ma, come ho detto, rilevante è anche il recupero della Scuola di Castelletta ora Casa del Parco.

Opere che, aggiunte al miglioramento della viabilità e necessaria manutenzione, hanno già dato lavoro ad imprese del settore ma anche nuovo sviluppo a cooperative specializzate nella forestazione e nel verde e, grazie al turismo aggiunto, hanno creato a nuove coop di guide e animatori. Adesso si vuol minare tutto questo?”. 

31/07/2005





        
  



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