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“Grande viabilità e ruolo strategico della Vallata del Tronto”

Ascoli Piceno | Adoperarsi per risolvere il problema della viabilità nel Piceno e soprattutto farlo al più presto

di Federico Biondi

Un secondo appuntamento darà continuità al 1° consiglio aperto sul tema “Grande viabilità e ruolo strategico della Vallata del Tronto”. L’incontro proposto dal partito dell’Udc di Ascoli Piceno si è svolto presso la "Sala della Ragione" del Palazzo dei Capitani del Popolo. Erano presenti e sono intervenuti la maggior parte dei politici del comprensorio ascolano, tra cui il sindaco di Offida Lucio D’Angelo, il vice presidente della Regione Marche Luciano Agostini, il presidente della provincia di Ascoli Piceno Massino Rossi, il consigliere regionale Guido Castelli e il consigliere provinciale Luigi Trivellizzi.
 
L’argomento di vitale importanza per il capoluogo piceno, necessita di un ulteriore approfondimento da parte della classe politica ascolana, infatti, solo dopo che i capi gruppo consiliari si saranno riuniti sarà stilato un documento unico che sarà sottoscritto da tutte le parti politiche.
 
I componenti del consiglio comunale sicuramente approveranno all’unanimità il documento ma prima occorre far chiarezza e individuare la migliore “strada” da seguire. Su alcuni punti le opinioni dei vari consiglieri comunali o uomini di partito sono divergenti, i Democratici di Sinistra, con Mauro Gionni in testa sposano le idee di Castelli, mentre il Senatore Amedeo Ciccanti si sente molto vicino al programma sulla viabilità stilato dal presidente Rossi o almeno vede in esso un buon punto di partenza e di dialogo.
 
Sia il Senatore che il vice Presidente della Regione Agostini nei loro interventi hanno dato ampio respiro al tema “Grande viabilità”, ricordando le proposte e le azioni intraprese dal Governo, dalla Regione e logicamente dalla Società Autostrade. Il proseguo della discussione sicuramente porterà ad una decisione collegiale da parte di tutti i politici e gli amministratori Piceni, come dichiara e si auspica nel suo intervento il Senatore, che tra l’altro invita i presenti a non commettere gli stessi errori del passato.
 
Quindi si è parlato di Arretramento o dell’ammodernamento con la realizzazione della terza corsia della A14, investimenti sulla viabilità che una volta avviati influenzeranno decisivamente lo sviluppo della rete stradale e quindi tutto il trasporto commerciale favorendo successivamente l’entroterra o la costa picena. Un discorso a lungo termine, perché questa prima trance di lavori si concluderanno a Pedaso almeno tra 5 anni, quindi, tra più di dieci anni, quando magari saranno stati fatti anche i lavori da parte della Società Autostrade nel Piceno, si potranno tirare le conclusioni delle scelte elaborate e prese oggi.
 
Per quanto riguarda la viabilità nel territorio piceno (la striscia di territorio che va dai Monti Sibillini al Mare Adriatico), bisogna dividere i collegamenti verso sud e quelli verso nord. Per la viabilità verso sud il grosso del lavoro è stato fatto dalla Regione Abruzzo e dalla Provincia di Teramo e in particolare si fa riferimento alla “Pedemontana” che collegherà Teramo alla Vallata del Tronto, passando per Garrufo.
 
Questa è un’ottima soluzione ma per un determinato tipo di viabilità, come evidenzia Guido Castelli, in particolare per una viabilità più lenta e sicuramente non superiore ai 90 chilometri orari, “logicamente è un discorso diverso ai grandi collegamenti viari interregionali che necessariamente devono prevedere un coinvolgimento delle Regioni e dello Stato, come nel caso si ipotizzi una connessione tra l’A14 e l’A24, in un punto che passi per la superstrada Ascoli-Mare e possa sfociare per il più vicino casello autostradale, magari quello di Grottammare”.
 
Per il Senatore invece è un’ottima soluzione soprattutto se si considera che i tempi per raggiungere l’autostrada A24 (l’Aquila-Roma) si dimezzerebbero. Attualmente sono necessari 45 minuti, quindi chiudere il quadrilatero composto per adesso dal trilatero Giulianova-Teramo (in conclusione), San Benedetto-Giulianova e Ascoli-San Bendetto, con il collegamento mancante Ascoli-Teramo.
 
Ci sono a disposizione 51 milioni di euro per collegarci con il territorio più ricco del Teramano, il cui naturale sbocco è Ascoli Piceno e questa secondo il Senatore Ciccanti è stata sempre una preoccupazione per gli antichi Pretuzi (nome con cui si indica il popolo che fondo la città in età preromana e che aveva caratteristiche culturali molto affini ai Piceni), i quali vorrebbero riportare verso Teramo il baricentro delle relazioni economiche, sociali e culturali con la Val Vibrata che tendenzialmente si riversano verso il comprensorio ascolano.
 
I collegamenti verso nord e il rafforzamento della strada “Mezzina” a partire da Castel di Lama da parte del presidente Rossi risulta un ulteriore collegamento con il quadrilatero sopramenzionato e la possibilità di collegarsi con la Val Tesino passando per Offida, tra l’altro un’area industriale simile a quella della Vallata del Tronto per via della Cassa del Mezzogiorno. Così facendo si ottiene un’aggregazione omogenea di carattere economico e sociale, dopodichè non resta che proiettarsi verso l’Aso e quindi Castignano, Carassi oppure spostarsi più ad ovest verso Ortezzano e salire verso l’intervalliva del fermano.
 
Il consigliere comunale e dirigente del settore urbanistico della provincia di Ascoli Piceno il dottor Stefano Babini auspica velocità operativa, cioè, prendere decisioni e al più presto. Per quanto riguarda il problema della viabilità, le soluzioni prospettate dal presidente Rossi sono un buon modo di interpretare la realtà, come riferisce Babini, occorre trovare un punto di equilibrio e ridistribuire i volumi di traffico, quindi favorire alternative forme di trasporto come la bicicletta, la metropolitana di superficie, il treno e gli aereo-taxi.
 
“Basta creare continuamente nuovi collegamenti su strada che reclamano infrastrutture molto grandi, dispendiose e dall’alto impatto ambientale, che poi in realtà non risolvono il problema” afferma Babini.
 
Per concludere si dovrebbe posizionare questi tracciati (Mezzina, Pedemontana Abruzzo-Marche e arretramento autostrada A14) in un progetto tecnico complessivo per confrontarli e vedere se si sovrappongono o se sono sostitutivi. Dopodichè occorre definire i costi, fare accordi di programma per trovare i finanziamenti, magari anche con accordi pubblico-privato, quindi adoperarsi per risolvere il problema della viabilità nel Piceno e soprattutto farlo al più presto.

31/07/2005





        
  



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