Maxi frode fiscale con la rivendita di autovetture
Fermo | I militari delle Fiamme Gialle, dopo un'attività di indagini iniziata nel 2006, sono riusciti con il controllo di informazioni arrivate dai 'colleghi' del Comando della Regione Marche a scoprire che due imprese evadevano il Fisco per milioni di euro.
Determinanti sono state, le attività di scambi informativi con i militari del Comando Regionale Marche di Ancona, che insieme con gli approfondimenti direttamente esperiti dai militari della Compagnia di Fermo, hanno consentito l'avvio di indagini di polizia economica e finanziaria, intraprese verso la fine dell'anno 2006.
Sono state due e in stretta successione le imprese nei cui confronti sono state svolte le attività ispettive di maggior spessore, sia da un punto di vista giudiziario che tributario, entrambe attive nel comprensorio fermano nel settore dell'importazione e vendita di autovetture nuove e usate.
Le due società coinvolte nelle indagini, come rilevato nel corso delle attività, avevano commercializzato consistenti quantitativi di autovetture usate (la maggior parte provenienti dalla Germania), sfruttando il regime dell'IVA "a margine", nonostante l'assoluta mancanza dei requisiti ristrettivi previsti dalla specifica normativa agevolativa. Le attività delle Fiamme Gialle, pertanto, sono state subito indirizzate attraverso l'imputazione dell'effettiva IVA dovuta e, quindi, al recupero a tassazione della consistente imposta evasa.
Le operazioni di servizio, costituenti questa prima fase di attività, hanno avviato due simultanee verifiche fiscali sostanziali per entrambe le imprese, verifiche integrate poi, a distanza di poco tempo, dalle ulteriori risultanze emerse nelle indagini finanziarie e, quindi, con movimentazioni bancarie relative alle stesse imprese e propri rappresentanti legali.
Notevole l'evasione fiscale. Nei confronti delle due società - risultate l'una "evasore totale" e l'altra "evasore paratotale" - sono stati infatti constatati ben 5.650.000 euro di elementi positivi di reddito non dichiarati al Fisco, per i quali sono state contestate correlate violazioni all'IVA per 2.800.000 euro; accertato anche il ricorso a fatture per operazioni inesistenti che hanno aggravato la posizione dei rappresentanti legali delle società da un punto di vista penale. Per le rilevate suddette complessive violazioni, i due rappresentanti legali delle imprese coinvolte sono stati deferiti a piede libero all'Autorità Giudiziaria per le fattispecie penali contemplate dai seguenti articoli del Decreto Legislativo n. 74/2000: dichiarazione infedele, omessa dichiarazione, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, concorso di persone nei casi di emissione o utilizzazione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
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31/07/2008
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Kevin Gjergji