Alla cartiera Papale di Ascoli Piceno, a partire da venerdì 4 luglio fino a domenica 24 agosto 2003, si terrà una mostra, intitolata "Coscienza e critica di un'epoca", dell'artista William Hogarth.

Il talento inglese, vissuto in un secolo che ha visto la scomparsa del flagello della peste, la crescita delle disponibilità alimentari, l'aumento significativo della popolazione, l'affermazione della prima rivoluzione industriale, la nascita di nuovi movimenti artistici quali l'Illuminismo ed infine l'avvento dei primi quotidiani e periodici europei, viene considerato uno dei padri della pittura moderna del suo paese ed, attraverso la sistematica e programmata diffusione calcografiche e acqueforti, un catalizzatore culturale.

L'esposizione delle circa 150 opere, facente parte di un importante programma di riscoperta e recupero del Settecento, voluto dalla Provincia di Ascoli Piceno, con il patrocinio della Regione Marche, dei comuni di Comunanza e Fermo ed infine della Fondazione Carisap, mette in risalto le capacità di William Hogarth come critico dei principali fenomeni socio economici e politici dell'epoca.

"William Hogarth non è solamente un grande artista – dichiara l'assessore provinciale alla cultura e turismo Carlo Verducci – ma anche un grande imprenditore che ha prodotto, editato e diffuso il suo materiale. A tal proposito, infatti, si è battuto affinché si tutelasse, attraverso una legge, il diritto d'autore. La grande intuizione artistica del talento inglese, prosegue, è stata quella di rifarsi nella vita teatrale e rappresentativa dell'epoca. La sua arte incisoria, legata agli strumenti quali il Bulino e la Tavolozza, lo ha portato ad essere uno dei più grandi maestri dell'arte moderna e contemporanea. Anche se non è stato un eccelso pittore ed incisore, aggiunge, è stato amato ed è amato enormemente ed inoltre, difficilmente sarà emulato dal punto di vista contenutistico".

Il professor Tonino Ticchiarelli ha concluso dicendo:
"Il suo essere critico – dichiara Ticchiarelli – lo ha portato a realizzare un'accademia che, anche nella metodologia, si opponeva a quelle francesi ed italiane".