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Successo di pubblico per il convegno sulla scuola

San Benedetto del Tronto | Politici, cattedratici e insegnanti di base a confronto, alla ricerca di idee per la scuola che verrà.

di Marco Braccetti

Il tavolo dei relatori


Il grado d’importanza degli argomenti trattati era facilmente intuibile dal numero di persone interessate, che letteralmente gremivano la Sala Smeraldo dell’Hotel Calabresi. Il convegno sulle “Idee per la scuola che verrà”, tenutosi ieri pomeriggio, ha riscosso un successo superiore alle previsioni degli organizzatori: “Siamo meravigliati dalla notevole presenza di pubblico.- dice la professoressa Maria Pia Silla- Non dobbiamo dimenticare che siamo al 3 di luglio; la partecipazione di così tanti insegnati mi conforta, vuol dire che l’Italia ha davvero le risorse umane per poter ripartire ed essere di nuovo vincente”.

Lo scopo del convegno, organizzato da vari enti territoriali e culturali delle regioni Marche ed Abruzzo, era quello di iniziare a formulare delle proposte per una riforma scolastica non più calata dall’alto come avvenuto in passato, ma che sia costituita grazie ad una partecipazione attiva della base scolastica, cioè di insegnanti, di presidi e di altre figure che giorno per giorno vivono la scuola in prima persona. La classe politica poi dovrà recepire le indicazioni generate da questi “laboratori” quando arriverà il momento effettivo delle scelte.

La presenza interessata di numerosi politici, anche di caratura nazionale, può far ben sperare sulla bontà di questo metodo, apprezzato tra gli altri anche dal presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi:“ Le cose difficili si risolvono solo in un modo: partendo dalla base; perché solo chi sta a diretto contatto con la realtà da riformare può indicare quali sono le migliorie da apportarvi”.
Il sottosegretario agli Affari Regionali ed alle Autonomie Locali Pietro Colonnella si dice convinto che la scuola sarà il fulcro della politica del Governo: “Penso che ciò comporterà una spesa a livello economico, ma tale spesa deve essere considerata un investimento. Un investimento- prosegue Colonnella- sui giovani e sugli insegnanti che sono la vera anima della scuola.”

Una personalità politica che da anni è impegnata sul fronte della scuola è l’On. Luciana Sbarbati, parlamentare europea: “Cosa e quanto dobbiamo investire nella scuola? Questa è la domanda che noi politici dovremmo porci. Le risorse economiche mancano ormai da troppi anni in questo settore, e le conseguenze saranno disastrose se non si riuscirà a cambiare in fretta la rotta. L’Europa non ci aspetta,- conclude l’Onorevole- i trattati comunitari sugli obiettivi minimi di qualità del servizio scolastico saranno disattesi”.

Dopo gli interventi politici, il compito di stimolare la platea passa ai relatori, tra cui spicca il nome di Franco Frabboni, chiarissimo professore di pedagogia e preside della facoltà di scienze della formazione presso l’Università di Bologna: “Propongo al Presidente Prodi di indire una giornata di lavori parlamentari per individuare dei punti comuni per entrambi gli schieramenti rispetto alle problematiche scolastiche. Occorre ricercare dei valori condivisi ed universali, per il bene dell'istituzione scolastica”.

Infine l’intervento forse più atteso della giornata: quello del vice ministro della Pubblica Istruzione Mariangela Bastico, che ha fatto il punto sugli scenari futuri per la formazione e l’istruzione: “Il programma dell’Unione è la base del nostro lavoro, il binario sul quale si muoveranno i provvedimenti del Governo. Ora stiamo eliminando alcune norme ed alcuni decreti, ereditati dal passato Esecutivo, che riteniamo incoerenti con l’idea di scuola che abbiamo in mente. Quello che assicuro a tutti i docenti è che da parte nostra non mancherà mai il dialogo, faremo delle riforme sulla scorta di una vera e propria concertazione, affinché siano condivise da tutti.

Il sapere e l’istruzione sono elementi fondamentali per il futuro della persona, ma anche per lo sviluppo economico-sociale del territorio nazionale. Per questo- conclude il vice ministro, rivolgendosi agli insegnanti- un cambiamento in un settore così strategico non può avvenire in tempi brevissimi, non più esserci una politica dei 100 giorni rispetto a tali problematiche, ma vi assicuro che dei miglioramenti ci saranno, e chiederemo il vostro costante aiuto per realizzarli”.

04/07/2006





        
  



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