Ospite della prima serata, il cantautore Andrea Mingardi con il suo libro "Permette un ballo Signorina?".
Accompagnato alla tastiera dal maestro Maurizio Tirelli, Andrea Mingardi ha dato il via ad una serata, che ha cambiato sicuramente l'idea dei presenti su quello che, comunemente chiamiamo "presentazione di un libro"; trasformando con le parole e le performance canore la serata in un vero e proprio show evocativo dei quarant'anni che seguirono la fine della seconda guerra mondiale.

L'autore ha voluto che il pubblico entrasse empaticamente in contatto con il tempo passato.
Utilizzando la memoria dei suoi ricordi che molti, fra il pubblico hanno trovato comuni; un dibattito sulla fine di un mondo e sulla rinascita degli anni sessanta, sulla cultura americana che incantava già, con Frank Sinatra e Ava Garder.

Una serata quella di ieri, accompagnata dalla colonna sonora di quel sol , jazz e rock che sconvolsero il vecchio mondo, le convenzioni, gli stili di vita e che fecero da chiave di lettura per quel giovanissimo giocatore di calcio del Bologna, che proprio ascoltando quelle canzoni capi che cosa avrebbe fatto nella vita.

L'ironia di Andrea Mingardi durante tutta la presentazione è stata capace di smorzare piacevolmente la malinconia per il perduto, per i grandi artisti, per le balere e le orchestrine al chiaro di luna ormai purtroppo scomparse. C'è un aneddoto interessante ,di cui l'artista ha voluto rendere partecipe il pubblico.

Negli anni settanta Mingardi, aveva lavorato proprio in quelle balere; ma solo uno di questi lontani locali,esiste ancora e ancora lo commuove mentre ne racconta: la Palazzina Azzurra . Una stana coincidenza? O forse più semplicemente l'amore dell'artista per questi luoghi che l'hanno conosciuto ragazzo e che ancora lo emozionano.

Foto del servizio di Cicchini