Canzian, candidato sindaco di Ascoli per il PD?
Ascoli Piceno | L'assessore provinciale ripsonde con una lettera alle voci che lo vorrebbero nella lista dei papabili come primo cittadino ascolano nelle primarie del PD.
di Redazione
L'Assessore all'urbanistica della Provincia di Ascoli Piceno Antonio Canzian
Pubblichiamo di seguito la lettera che Antonio Canzian, assessore provinciale, che interviene sulla sua possibile, o meglio presunta da altri, partecipazione alle primarie per il sindaco di Ascoli Piceno.
Sono molto dispiaciuto del fatto che la semplice ed interessata illazione giornalistica su una mia presunta intenzione di partecipare alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Ascoli abbia scatenato un vero e proprio "attacco di panico" in alcuni esponenti del mio partito. Avendo a cuore la loro salute li rassicuro sul fatto che tale notizia era e rimane, allo stato, una semplice illazione.
Sono invece molto preoccupato che il confronto all'interno del PD si riduca ad una partita a scacchi che tradisce lo spirito e le finalità per cui esso è nato. Il processo di divisione della Provincia, difficile, complesso, ma colpevolmente sottovalutato o ignorato dalla classe politica ascolana nel suo complesso quando era ancora possibile opporvisi, è diventato ora un ulteriore terreno sul quale regolare conti che nulla hanno a che vedere con l'estrema delicatezza del problema. Utilizzare anche questo tema come delegittimazione interna è politicamente irresponsabile ed espone il PD e quindi l'intero centrosinistra al rischio di una destabilizzazione molto pericolosa in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. Su questo occorre recuperare una maggiore responsabilità del gruppo dirigente del nostro partito se non si vogliono "regalare" al centrodestra immeritati vantaggi in termini politici.
Leggo che l'esecutivo provinciale del mio partito stigmatizza "il silenzio di chi dovrebbe tutelare la città di Ascoli". Il fatto che, senza alcuna argomentazione, si sia addirittura deciso di usare contro di me quella che viene considerata l'arma letale capace di abbattere chiunque e cioè "la mancata difesa di Ascoli", mi lascia davvero perplesso perché, parafrasando Veltroni, se alcuni esponenti del partito invece di cercare nemici interni utilizzassero le loro energie per evidenziare le responsabilità, enormi, del centrodestra, renderebbero a noi, e nel nostro caso alla città, un grande servizio. Peraltro, anche in termini di "logica", che evidentemente fa difetto a molti, non si comprende il perché, a differenza del sottoscritto, gli altri colleghi di Giunta abbiano tutelato "l'ascolano" se abbiamo sempre sostenuto e condiviso (tutti e tre!) le stesse scelte e le stesse delibere.
Forse i membri ascolani dell'esecutivo provinciale del mio partito dovrebbero meglio documentarsi e non esprimersi per sentito dire! Rimango peraltro deluso dalla pochezza delle altre argomentazioni palesemente insostenibili per chi ha un minimo di conoscenza dei fatti. Infine, prendo atto che il segretario cittadino, a soli quattro mesi dalla sua elezione unitaria, ha rinunciato a svolgere il suo ruolo di garante dell'unità del partito assecondando scomposte prese di posizione che hanno altri fini certamente meno nobili e neppure tanto nascosti.
Sono molto dispiaciuto del fatto che la semplice ed interessata illazione giornalistica su una mia presunta intenzione di partecipare alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Ascoli abbia scatenato un vero e proprio "attacco di panico" in alcuni esponenti del mio partito. Avendo a cuore la loro salute li rassicuro sul fatto che tale notizia era e rimane, allo stato, una semplice illazione.
Sono invece molto preoccupato che il confronto all'interno del PD si riduca ad una partita a scacchi che tradisce lo spirito e le finalità per cui esso è nato. Il processo di divisione della Provincia, difficile, complesso, ma colpevolmente sottovalutato o ignorato dalla classe politica ascolana nel suo complesso quando era ancora possibile opporvisi, è diventato ora un ulteriore terreno sul quale regolare conti che nulla hanno a che vedere con l'estrema delicatezza del problema. Utilizzare anche questo tema come delegittimazione interna è politicamente irresponsabile ed espone il PD e quindi l'intero centrosinistra al rischio di una destabilizzazione molto pericolosa in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. Su questo occorre recuperare una maggiore responsabilità del gruppo dirigente del nostro partito se non si vogliono "regalare" al centrodestra immeritati vantaggi in termini politici.
Leggo che l'esecutivo provinciale del mio partito stigmatizza "il silenzio di chi dovrebbe tutelare la città di Ascoli". Il fatto che, senza alcuna argomentazione, si sia addirittura deciso di usare contro di me quella che viene considerata l'arma letale capace di abbattere chiunque e cioè "la mancata difesa di Ascoli", mi lascia davvero perplesso perché, parafrasando Veltroni, se alcuni esponenti del partito invece di cercare nemici interni utilizzassero le loro energie per evidenziare le responsabilità, enormi, del centrodestra, renderebbero a noi, e nel nostro caso alla città, un grande servizio. Peraltro, anche in termini di "logica", che evidentemente fa difetto a molti, non si comprende il perché, a differenza del sottoscritto, gli altri colleghi di Giunta abbiano tutelato "l'ascolano" se abbiamo sempre sostenuto e condiviso (tutti e tre!) le stesse scelte e le stesse delibere.
Forse i membri ascolani dell'esecutivo provinciale del mio partito dovrebbero meglio documentarsi e non esprimersi per sentito dire! Rimango peraltro deluso dalla pochezza delle altre argomentazioni palesemente insostenibili per chi ha un minimo di conoscenza dei fatti. Infine, prendo atto che il segretario cittadino, a soli quattro mesi dalla sua elezione unitaria, ha rinunciato a svolgere il suo ruolo di garante dell'unità del partito assecondando scomposte prese di posizione che hanno altri fini certamente meno nobili e neppure tanto nascosti.
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07/07/2008
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