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Pronto Soccorso al collasso?

San Benedetto del Tronto | Dalle ore 7 alle 22 circa 150 accessi

di Carmine Rozzi

Sono le ore 0,20. Persone di tutte le età in attesa.

Al Pronto Soccorso di San Benedetto la situazione sembra essere diventata insostenibile. Le attese sono nell’ordine delle cinque ore. Ma c’è chi giura di averne aspettate sette e forse più. Pazienti e personale addetto sono allo stremo. I primi non ce la fanno più a sopportare lo sforzo dell’attesa che il caldo e la ressa rendono insostenibile. Mentre il personale è sottoposto ad uno sforzo psico-fisico al limite del sopportabile con rischi e conseguenze immaginabili.
 
E’ una situazione questa del Madonna del Soccorso che si ripete ormai ad ogni inizio estate. Per la sua particolare dislocazione il Pronto Soccorso di San Benedetto raccoglie un bacino molto vasto che lo porta a coprire un’ampia zona della costa. Questo lo sottopone  ad un carico maggiore di lavoro. Le alternative sono Fermo o Ascoli. Al momento non vi sono altre. Con il Madonna del Soccorso in mezzo e quindi a metà strada tra le altre due. In poche parole una scelta quasi obbligata.
  
A ciò si deve aggiungere la momentanea sospensione, per questioni contrattuali, dei così detti  “Codici Bianchi” , ovvero per pazienti con piccole patologie tipo ferite superficiali, slogamenti, punture d’insetti, e cosi via.  A tutt’oggi, non si è riuscito a reperire il personale necessario per riaprire la terza sala idonea a questi tipi di interventi. E così appena si riesce a smaltire un po’ di sovraccarico basta l’arrivo di un singolo “Codice Rosso” (pericolo di vita), per far sì che, ovviamente, tutti gli altri passino di nuovo in secondo piano e si ricominci da capo.
 
In attesa che si riattivi la terza sala una soluzione ventilata potrebbe essere quella di mettere la Guardia Medica dell’Ospedale in grado di sopperire alla esiguità del personale così da coprire anche i “codici bianchi”. Ma la sua dislocazione lontana e complicata (reparto Pediatria) ne scoraggia addirittura l’uso. Ecco, forse, il bisogno di trovargli una locazione il più vicino possibile al reparto di pronto intervento. Se non sullo stesso piano (soluzione ideale) almeno nelle immediate vicinanze.
 
Poi vi sono le Guardie Mediche. Perché non dotare quella vicino all’ex Camping di un paio di medici effettivi così da alleggerire il peso del Pronto Soccorso centrale? E riaprire, il perché non lo si è ancora fatto resta a tutt’oggi un mistero, quella di Porto d’Ascoli ?
 
Altro punto dolente del Madonna del Soccorso è il fatto di avere “le specialistiche” dislocate su ben quattro livelli diversi. Si va dal Pronto Soccorso al piano <meno due>  per passare a Cardiologia a <meno uno> . Quindi, al  <piano zero>  la Radiologia ed al  <primo piano>  la Sala Gessi. Questo comporta un continuo traslare da un piano all’altro per consulenze ed accertamenti, con disagi e allungamenti di tempi. Molti pazienti ad esempio lamentano che, tra un passaggio da una specialistica all’altra, spesso vengano lasciati su qualche barella ad aspettare. Qualcuno anche per ore.
 
Non vi è dubbio che, anche se non lo dice apertamente, ma c’è chi giura che presto sarà costretto a farlo dalla situazione ormai pressoché ingestibile, il corpo del personale medico ed infermieristico soffra la gestione organizzativa del Pronto Soccorso. A sentire il parere di molti, oggi come oggi, solo un terzo ambulatorio, pienamente funzionante, potrebbe risolvere, sempre momentaneamente, l'impellente problema.
 
Il fulcro del problema sembra essere costituito dall’ancor mancante ristrutturazione del dipartimento d’emergenza. Il progetto, annunciato da vari direttori generali che si sono susseguiti alla direzione dell’Ospedale, di fatto è ancora di là dal venire. Qualcuno dice che i disegni siano pronti da un pezzo. Altri affermano che non si sia ancora trovato l’ingegnere al quale affidare l’opera.
 
Nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 luglio alle ore 0,20 al Pronto Soccorso vi erano circa una trentina di persone in attesa. Di tutte le età e con necessità di vario grado. Tra essi il Sig. Alfonso Emiliano Fiumanò di San Benedetto che, con un ematoma al piede, era in attesa dalle ore 19.   
 

08/07/2005





        
  



2+3=
La fila dei pazienti al Pronto Soccorso.
Il Sig. Alfonso Emiliano Fiumanò, in attesa dalle ore 19.

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