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La "macchina del tempo" alla pubblica amministrazione

San Benedetto del Tronto | Una storia surreale sul "Senso dello Stato".

di Teresa Trivellin

"Il senso dello Stato!".
Sintetizza così, il preside dell'Istituto Montani di Fermo, prof. Luigi Cifani, lo scrupolo con cui la Scuola calcola al ribasso la viaria per i commissari esterni all'Esame di Stato.

Un calcolo che prevede tre possibilità di rimborso, in base al tempo di percorrenza con i servizi pubblici: fino a 30, fino a 60, oltre i 60 minuti.
Bene. Nulla da eccepire.

Tutto sta a stabilire da dove far partire il malcapitato commissario. Abita ad Offida, ma insegna a Ripatransone? Sì, entrambe le opzioni. Dunque, si scelga la località più conveniente perché più vicina alla sede d'esame: Ripatransone. Come e in quanto tempo l'insegnante arrivi nel bel borgo piceno dall'altro bel borgo in cui abita, sono affari suoi.

Bene anche questo, obtorto collo, se la normativa lo impone e lo permette.
Andiamo dunque a verificare il calcolo. E ovviamente anche qui "il senso dello Stato" vuole che si scelga il mezzo più conveniente tra i servizi pubblici locali: Start, Steat, Trenitalia ecc.
Ripatransone - Fermo: tre mezzi pubblici.
Ecco il conteggio:
Prima tratta: Ripatransone / Grottammare:
- Autolinee Start, partenza ore 6,20 - arrivo ore 6,45 = minuti 25.
Seconda tratta: Grottammare / Porto San Giorgio:
- Trenitalia, partenza ore 6,56 - arrivo ore 7,13 = minuti 17.
Terza tratta: Porto San Giorgio / Fermo:
- Autolinee Steat, partenza ore 7,35 - arrivo ore 8,00 = minuti 25.
Totale, minuti 67.
Alt! Fermi tutti! E' troppo! Non si può! "Il senso dello Stato"...

Che fare? Sì, vediamo ... c'è un autobus da Porto San Giorgio alle ore 6,15, con arrivo a Fermo alle 6,30. Beh, che prenda questo! Se per farlo deve tornare indietro con la macchina del tempo di Archimede Pitagorico o di H.G.Wells (ricordiamo che l'insegnante deve partire da Ripatransone alle 6,20 perché è il primo mezzo che può portarla a Grottammare) saranno di nuovo affari suoi.
L'insegnante può farcela in 57 minuti. Lode al virtuoso Istituto, parsimonioso paladino dello Stato!

Che sollievo per le casse dissanguate da impiegati fannulloni e avidi di denaro!
Perplesso però, l'insegnante rifà i conti: "Eh no! Anch'io ho il "senso dello Stato", ma non la virtù sovrannaturale di regredire nel tempo!"

E torna nell'austera lignea segreteria, dove l'impiegato ammette - non subito - l'assurdità: "No, in effetti questo non si può. Non si può partire da Ripatransone alle 6,20 per essere alle 6,15 a Porto San Giorgio". E allora? Resa? No, mai!
Provvidenziale allora si materializza il segretario amministrativo-deus ex machina: "C'è un altro mezzo da Porto San Giorgio per Fermo e impiega 16 minuti. Perfetto! Totale 58." Salvi! La scuola, che fa bella figura, e l'erario.

A questo punto è tutto a posto. E, ad onor del vero, dopo uno scambio sarcastico di opinioni, al commissario d'esame vengono anche fatte le scuse.

Gli resta però l'amarezza. E per alcune non proprio incongrue osservazioni.
- non considerare l'effettiva durata del percorso: 1 ora e 40 minuti (dalle 6,20 alle 8) azzerando - il perché è davvero un arcano - i tempi d'attesa tra un mezzo e l'altro.
- l'involontaria (?) offesa alla sua modesta intelligenza con un conteggio di minuti che considera i mezzi pubblici per convenienza a prescindere dalle coincidenze che ne rendono possibile l'utilizzo.
- l'atteggiamento a tratti spavaldo, indisponente, quasi punitivo e rimproverante nei suoi confronti, come se fosse "altro" rispetto all'efficiente e seria burocrazia dello Stato, a cui addirittura si arriva subliminalmente, per antifrasi a suggerire ("è vergognoso, ma quasi converrebbe...") la rinuncia agli esami, perché "tanto, ci si rimette...".

Dettaglio di non secondaria importanza: per farlo si deve presentare certificato medico. Esponendosi così al pubblico ludibrio di stampa e società, ben felici di trovare argomenti per denigrare una categoria già bersaglio di non poche, spesso gratuite, accuse, prima fra tutte, l'assenteismo.
E il senso dello Stato?!

Nonostante tutto, una piccola e imprevista soddisfazione: protagonista involontaria di una surreale pièce di teatro dell'assurdo tra Kafka e Jonesco.

08/07/2008





        
  



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