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Cittadinanzattiva, controrelazione dei consumatori sulle TLC

| ROMA - Scarsa trasparenza tariffaria, portabilità del numero mobile e variazioni tariffarie capestro: così la liberalizzazione azzoppa i consumatori

La liberalizzazione comincia a dare i suoi frutti soprattutto alle compagnie. Cittadinanzattiva ribatte alla relazione del presidente dell’AGCOM che avrebbe tratteggiato l’Italia come il paradiso dei “telefonatori”.
 
Questa l’altra faccia della realtà sulle TLC in Italia secondo i consumatori, nemmeno invitati alla presentazione della relazione annuale:
 
1.       Tariffe e trasparenza. Impossibile fare una vera comparazione tra decine e decine di tariffe, nella telefonia mobile, fissa e internet, per i diversi costi di ricarica, la presenza di componenti arbitrarie come scatti alla risposta, costi di abbonamento, e vari  servizi richiesti (e non). Siamo curiosi di sapere su quale base metodologica il professor Cheli può affermare che le tariffe siano diminuite del 10%.
 
2.       Ricariche truffa. Altro che diminuzioni, con l’introduzione di tagli di ricarica sempre più svantaggiosi per i clienti, le compagnie occultano ingenti aumenti tariffari. Se prima pagando 40 euro si compravano 40 euro di traffico ora bisogna spenderne 45 con un aumento del 12.5% anche se le tariffe sono formalmente invariate. Completamente rovinose le ricariche dai tagli più piccoli ad esempio quelle da 3 euro che nasconde un aumento del 50% e fanno vittime soprattutto tra i più giovani. Inoltre introducendo un nuovo taglio di ricariche senza cambiare la tariffa le compagnie non sono obbligate a comunicare la variazione all’autorità
 
3.       Il pasticciaccio brutto della mobile number portability. Le associazioni dei consumatori, sollecitate da AGCOM, hanno fornito un parere unanime nel novembre 2002 completamente ignorato. I recenti provvedimenti obbligano, infatti, l’utente di telefonia mobile che vuole avere informazioni sui costi, a comporre il numero 456. Al contrario, per gli utenti che da fisso chiamano un mobile, non c’è alcuna garanzia perché i gestori di telefonia fissa non sono tenuti ad informare sui costi che si conoscono solo quando arriva la bolletta.
 
4.       L’esca e l’amo. In alcuni casi si acquisiscono i clienti con tariffe vantaggiose o promozioni mirabolanti, salvo scoprire che spesso occorre rinunciare al proprio piano tariffario per passare a uno che si rivela meno conveniente. In altri casi le compagnie stravolgono le condizioni contrattuali su tariffe forfetarie costringendo i clienti ad accettare entro brevi tempi le nuove tariffe imposte molto più sconvenienti.
 
5.       Servizi telefonici di assistenza impenetrabili. Una cortina di voci elettroniche che tra pubblicità e sottomenù non consentono di parlare con un essere umano rendono impossibile avere informazioni e assistenza tempestiva.
 
6.       Dalla jungla tariffaria italiana ai pirati stranieri del roaming . Basterebbe inviare un sms con le tariffe che verranno applicate nel paese in cui si sta viaggiando, invece le informazioni si hanno solo su internet o telefonando agli impenetrabili servizi di assistenza che dall’estero sono anche a peso d’oro.
 
7.       Tempi di attivazione poco certi. Quando si cambia gestore di rete fissa, o quando si attivano servizi di ADSL, i problemi e le lamentele sono infiniti e le compagnie si rimpallano le responsabilità.
 
Sono solo alcuni dei problemi che affliggono i consumatori italiani e su cui l’autorità dovrebbe porre più attenzione.
 
 
Invia ufficio stampa Cittadinanzattiva onlus – sede nazionale
tel: 06/36718302/408/351
www.cittadinanzattiva.it
 

09/07/2004





        
  



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