Presso la Sala Conferenze dell’Hotel Calabresi  è partita ufficialmente la 1° Fiera dell’Industria Immobiliare  denominata “DOMO ADRIATICO”.  A farle da padrini i maggiori esponenti della categoria, nazionale, regionale, provinciale e locale. Al banco degli interventi si sono alternati il
Presidente Nazionale dell’Anama Paolo Bellini, il Pres.Provinciale della stessa Bruno Traini, il Vice Presidente della Provincia Emidio Mandozzi il Presidente della Camera di Commercio di Ascoli Gibernelli ed infine la Segretaria Nazionale della Fima  Dott.Susanna Acerbi.Per l’Amministrazione, tra gli altri, il Vice Sindaco Pasqualino Piunti e l’Assessore Marco Lorenzetti. Presente anche Paolo Perazzoli in quanto Segretario Regionale Confesercenti .

Il settore immobiliare , visti gli interessi ormai definiti da più parti irrisori su depositi pubblici e non, sta rinforzando la tradizionale fiducia accordatagli da generazioni di italiani. Ma lo stesso mercato, se confrontato con altre realtà europee, (Inghilterra, Francia), è considerato ancora un patrimonio “acerbo”. Ecco quindi il bisogno di anticipare i frutti di questa grande occasione con strategie di mercato sempre più ad ampio respiro che senza tralasciare il contesto locale (vedasi il Piceno) possano guadagnare spazio tra i grandi “investors” stranieri.

Questo un po’ il succo dell’apertura ufficiale di questa importantissima Fiera, secondo per importanza solo a quella di Milano e Roma. Il Presidente Provinciale Bruno Traini teneva a fare un ringraziamento speciale al Segr.Reg.della Conf.ti Paolo Perazzoli che all’atto della sua proposta dette subito la disponibilità al progetto di portare a San Benedetto un così importante evento. Il catalizzare in Riviera così tante realtà imprenditoriali di un settore vitale come l’immobiliare dà prestigio alla città e la candida ad un futuro di rilievo nell’immagine  dell’intera Regione che si avvia a diventare la seconda “Toscana” d’Italia.

E la presenza di gruppi bancari come il San Paolo o la B.P.A la dice lunga sulle aspettative di questa manifestazione che, ancora prima di nascere, ha già stabilito un piccolo record ovvero quello di far sì che una piccola realtà cittadina come San Benedetto focalizzi intorno a sé le attenzioni di media e stampa nazionali ed estere nella tre giorni della sua durata.

E Perazzoli sottolineava il successo già raggiunto nel vedere l’entusiasmo dipinti negli occhi dei “byers” invitati  ad un giro di ricognizione per i luoghi ed i borghi piceni da Arquata ad Offida,  passando per Ascoli o Grottammare. Nell’intervento a sorpresa Algeo Marcozzi della Borsa Immobiliare dell’Adriatico puntava il dito sul fatto che non esiste vendita promozionale senza una reclame turistica. Gli acquirenti delle ville o  manieri toscani  non comprano solo le mura ma anche e soprattutto il “modo di vivere” toscano. Altrettanto va fatto per il Piceno.

Spaziando in campo internazionale la Dott. S.Acerbi  della Fima riportava un articolo dell’Economist dove si dava il settore dell’immobiliare europeo in caduta “paracadutata”. In realtà non si tratta di crisi, aggiungeva, ma di un diverso modo di sviluppo. E l’Italia ne sembra per il momento quasi immune e con potenzialità tutte da sfruttare.

La sensazione generale dell’incontro è stata quella di possedere  per bellezze naturali, artistiche ed immobiliari un patrimonio ancora quasi incontaminato. Patrimonio che abbisogna di una promozione professionale  qualificata in modo da risultare una fonte di guadagno giusto e equilibrato che rispetti i valori degli immobili dell’entroterra costituiti da casolari centenari con ettari di terreno ancora fertile. E che una vendita mirata ed esperta vada alla ricerca di acquirenti consapevoli di scegliere con esso, anche un modo di vivere e di essere marchigiano.