"Avrei preferito rimanere fuori dalle solite polemiche ma non posso tacere di fronte a questa omertà che danneggia coloro i quali hanno investito sul turismo e sul commercio. Bisogna dire la verità: è mancata la promozione turistica, paragonabile all'attività di un ectoplasma".

Non và per il sottile il Presidente di Confindustria turismo Marco Calvaresi il quale attacca l'assessore al turismo Domenico Mozzoni, l'imprenditore Gabriele Di Emidio, nonché il Presidente del Consorzio turistico Alessandro Zocchi, smentendo le loro visioni ottimistiche relative ad un turismo ancora a pannaggio, secondo Calvaresi, dei politici anziché degli agenti economici.

La Confcommercio ha parlato di un calo del 30% in quanto a presenze turistiche, lei cosa ne pensa?
Non dispongo ancora dei dati oggettivi, ma dal movimento che si registra sulle spiagge, negli alberghi ed ora alla luce dei dati diffusi da una fonte autorevole quale Marcello Rosati Presidente del S.I.B. (Sindacato Balneari Confcommercio) non posso pensare che non sia così.

L'assessore al turismo Domenico Mozzoni tuttavia lancia segnali di ottimismo
Posso capire le visioni ottimistiche di Alessandro Zocchi o Paolo Perazzoli che in ossequio alle loro cariche pubbliche lanciano segnali positivi rispetto ad un mercato che non conoscono a fondo poiché non vivono di turismo, mentre reputo alquanto strano l'ottimismo dimostrato da due imprenditori come Domenico Mozzoni e Gabriele Di Emidio, che evidentemente vivono una realtà diversa da quella comune a molti altri albergatori, dove la vera minaccia è rappresentata da un significativo calo di fatturato.

Se vi è stata una flessione nel turismo rivierasco, a chi bisogna addebitarla?
Sebbene l'assessorato al turismo insieme al Consorzio turistico abbiano avuto un'attività di promozione simile a quella di un ectoplasma, tuttavia non sono loro tutte le colpe, non dimentichiamo che stiamo vivendo una crisi strutturale che abbraccia molti settori a cui purtroppo si è aggiunto anche il maltempo.

Cosa la preoccupa di più?
Non sono preoccupato solo ed esclusivamente per l'andamento di questa stagione balneare, bensì per i risvolti futuri che già si intravedono, parlo del blocco degli investimenti da parte degli albergatori a differenza dei concessionari di spiaggia che hanno dimostrato grande vitalità.

Cosa si può fare allora?
Innanzitutto partire da un'analisi del problema, individuare le aree di intervento e capire come intervenire e con chi intervenire, affinché venga messa a punto una strategia comune. C'è bisogno di legare il turismo balneare al commercio del centro cittadino.
Penso inoltre che finché le scelte legate al turismo resteranno a pannaggio di chi vive sul turismo ma non di turismo, non vi sarà alcun cambiamento. Bisogna far agire in prima linea i soggetti turistici e collaborare tra le varie categorie in nome del turismo al di là delle appartenenze politiche.