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Frammento Blu in prima assoluta. Intervista a Gilberto Cappelli

Amandola | Gilberto Cappelli, compositore consacrato dal Premio Abbiati sarà in scena ad Amandola, Lunedì 2 Agosto, presentando la sua ultima opera per pianoforte.

Gilberto Cappelli

Grande attesa per la prima esecuzione assoluta di Frammento Blu di Gilberto Cappelli.
Opera commissionata dal PERPIANOSOLO Meeting ed eseguita dal suo dedicatario, il pianista Enrico Belli.

Cappelli
, già segnalato come promessa da Luigi Nono in occasione della selezione per Opera Prima negli anni ottanta si  è imposto nel 2002 come uno dei compositori più rappresentativi della propria generazione con l’assegnazione del Premio Abbiati- lo stesso anno in cui tale riconoscimento è stato assegnato a Claudio Abbado e Franco Zeffirelli-.
Le opere di Cappelli ormai entrate nel repertorio di prestigiosi interpreti sono pubblicate dalla Ricordi.
 
“ SONO LE SITUAZIONI DELLA VITA CHE MI SPINGONO A SCRIVERE. COMPORRE E’ UN MODO PER ENTRARE IN ME STESSO” (Gilberto Cappelli)
 
L’apertura del PERPIANOSOLO Meeting vedrà inoltre in scena strumentisti provenienti dalle più prestigiose Orchestre Nazionali e Internazionali ( BBC Symphony Orchestra – Sydney Symphony Orchestra- European Chamber Orchestra....) in un programma interamente dedicato al compositore ceco Leos Janacek nell’anniversario della nascita.
Verranno eseguiti i capolavori per pianoforte solo ( SONATA e IN THE MISTS) e le opere per pianoforte e ensemble ( CONCERTINO e CAPRICCIO per solo mano sinistra).
 
Solista della serata Enrico Belli, pianista già ospite del BARBICAN CENTRE di LONDRA e del GASTEIG di MONACO di BAVIERA.
 
Di seguito l'intervista al compositore:
 
Cosa significa essere compositori oggi ?
E’ una domanda complessa che può essere affrontata su due piani diversi : uno in riferimento al contemporaneo, all’oggi appunto-  l’altro in relazione a se stessi, al proprio io privato.
Può essere frustrante essere compositore oggi: poche sono le occasioni di esecuzioni, limitato il ruolo dei compositori e della musica nella società contemporanea. A maggior ragione occorre una vera vocazione, che sappia andare al di là dell’immediato guadagno e successo.
Per quel che riguarda me in particolare, comporre è un modo per dare senso alla mia vita, significa entrare dentro se stessi, cercando e comunicando cose che rappresentano allo stesso tempo tutti gli altri.

Ci può parlare dell’opera Frammento Blu che verrà eseguita in prima assoluta e in genere,ci può dire come nascono le sue composizioni? Che cosa la ispira?
Le motivazioni che mi spingono a scrivere sono per lo più di ordine personale, derivano da situazioni di vita. Il rapporto o il ricordo di un amico può essere la scintilla che alimenta e dà energia a quel “sacro fuoco” necessario alla nascita di una nuova opera. E’ quello che è successo anche con  Frammento Blu dedicato ad Enrico Belli : un musicista che ho sempre stimato moltissimo e col quale non mi sentivo più da tempo. Dopo questo periodo di silenzio tra noi, è stata una gioia rendere in musica tutto l’entusiasmo di un’amicizia ritrovata.

Che cosa ha significato per Lei ricevere il Premio Abbiati insieme, tra gli altri, a Claudio Abbado e Franco Zeffirelli?
Vede, io conduco una vita molto ritirata e non sono molto addentro alle questioni riguardanti premi, giurie, concorsi. Insomma, proprio non me l’aspettavo. Così quando me l’hanno comunicato sono caduto fulminato. Mi ha fatto molto piacere, soprattutto sapere che era stato colto l’aspetto innovativo del pezzo che ha dato origine al Premio ( Suoni, per banda).
Sono ben cosciente dell’ importanza di questo riconoscimento, essere affiancato ai nomi da lei citati, ma credo di conoscere altrettanto bene i miei limiti e questa consapevolezza farà sì che continui a lavorare con la stessa umiltà e purezza d’animo.

Un consiglio per i giovani.
La sincerità. L’onestà. Essere se stessi, non imbrogliare nessuno, seguire metodi leciti. Solo in questa maniera potrà emergere la personalità più autentica e duratura ; poi ognuno cercherà il proprio stile, troverà il proprio linguaggio. 

Che ricordo ha di Luigi Nono ?
Luigi Nono oggi è un mito. Ma lo era già negli anni 60, quando con Emilio Vedova per la pittura e  Ungaretti e Montale per la poesia erano i punti di riferimento miei e di quella generazione. Ancora adesso  rappresentano la base dei miei orientamenti.
Può immaginare quindi la gioia e il rispetto che provai quando lo conobbi.
Ricordo che attraversavo un periodo di crisi, così un giorno mi prese da parte per parlarmi. Altri in passato  mi hanno incoraggiato, spronato, come Sciarrino o Donatoni, ma lui seppe trovare parole così toccanti, che era  come se mi leggesse dentro. Mi parlò come a un fratello e io conservo ancora gelosamente nella memoria alcune frasi come un mio tesoro privato.
Nono era uno di quegli artisti che cercavano veramente di aiutare e sostenere gli altri e anche per questo rimane per me un esempio supremo. 

01/08/2004





        
  



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