Il Famoso Kursaal di Grottammare è da ritenere un edificio di rilievo ormai storico per la cittadina rivierasca. Sia per le belle linee eclettiche che connotano la struttura sotto il profilo estetico sia per la valenza sociale e culturale assunta a partire dagli anni ‘50 che lo hanno reso uno dei ritrovi piu’ esclusivi della penisola.

Come alla Bussola di Viareggio, alla Capannina di Forte di Marmi, o al Piper di Roma, anche all’interno del locale grottammarese  - riaperto il 19 luglio 1952- si sono esibiti i nomi più importanti dello spettacolo del nostro Paese. Tra i tanti: Nilla Pizzi, Mina, Claudio Villa, Alighiero Noschese, Aldo Fabrizi, Arnoldo Foà, e Lucio Battisti.

Purtroppo recentemente il famoso locale è stato letteralmente deturpato da una struttura in legno di natura abusiva, posta al piano terra, che ne compromette le pregevoli linee architettoniche.
L’opera abusiva concerne gli spazi attualmente concessi in locazione ad un gestore privato che originariamente ne aveva ottenuto la disponibilità a seguito di una gara pubblica i cui effetti, poco prima della scadenza del contratto, sono stati rinegoziati senza procedere ad un ulteriore pubblico incanto.

La Commissione Edilizia comunale, grazie anche alla forte iniziativa del consigliere comunale di AN Raffaele Rossi, ha fortunamente bocciato la “DIA in sanatoria” richiesta dal privato per la tettoia che cinge quasi tutto il lato Sud e buona parte del lato Est.

A questo è necessario tuttavia che si provveda quanto prima alla rimozione dell’opera abusiva giustamente ritenuta idonea a stravolgere lo stato di luoghi.

Auspico che l’Amministrazione Comunale di Grottammare, in questo senso, manifesti la stessa solerzia con la quale settimane or sono si rese protagonista di una mozione contro il Condono Edilizio nazionale.

Al fine di favorire una sollecita “riduzione in pristino” utile a salvare la tradizione e la storia di uno dei simboli di Grottammare, ho proposto un’interrogazione specifica alla Regione e – per il tramite del consigliere provinciale Brugni – alla Provincia.