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La festa è finita ?

| Come era prevedibile e previsto, sta battendo l’ora delle vacche magre. Non c’è stata la “ripresa” e nemmeno la “ripresina”.

di emme

I Politici, ammesso che non fossero in mala fede, hanno sbagliato ogni previsione e si son rimangiate tutte le promesse. Chi aspettava un incremento dei  consumi trainato dall’alleggerimento della pressione fiscale, si ritrova con i consumi ridotti all’osso ed aspetterà un bel pezzo l’abbattimento delle aliquote. Intanto lo Stato e le Regioni fanno a gara a spremere il limone avvizzito che è diventato il nostro borsellino. In questa ex “isola felice” che è la terra delle Marche, l’amministrazione regionale  ci fa pagare l’imposta di competenza al massimo livello. Si dice che la norma che lo consente cadrà a settembre: sarà vero? Non ci sarà per caso, già pronta, una  proroga? E, quando quella superimposta venga meno, quali servizi ne subiranno le conseguenze?…Ma nessuno  si illuda: superimposta regionale o meno, siamo al particolare e nulla più. Il peggio è altrove.
 
Un ministro ipotizza un balzello sulle strade ( ma sono dunque completamente vuote le casse dello Stato?! – e, giacché ci siamo, perché non riesumare le corveé?…), cosa che non esisteva nemmeno nel vituperato Medio Evo, e si giustifica paragonando le strade pubbliche alle Autostrade, che sono tutt’altra cosa: se su queste ultime si paga , perché non si dovrebbe pagare anche su quelle pubbliche? . Il ragionamento non farebbe una grinza, se le Autostrade non fossero gestite da società private e non avessero il compito di vendere servizi agli automobilisti e ai camionisti e solo a loro, mentre le strade pubbliche servono a tutti. Si sa che il sovrano Popolo Italiano non è mai stato molto attento alle questioni di gestione dello Stato, ma questo sembra veramente troppo ed a nessuno piace essere menato per il naso.

Questo ministro deve avere una scarssissima considerazione per l’intelligenza e l’intuito degli Italiani…

Comunque, con quella proposta balzana ha dimostrato coram populo che siamo veramente alla frutta e non c’è più niente in fondo al barile. O forse è il sintomo di un delirio che imperversa nelle alte sfere ( speriamo che non sia contagioso).

Un altro ministro, affetto da paralogismo cronico-medievale e convinto che “ post hoc,propter hoc”,  dice che la patente a punti ha ridotto il numero degli incidenti stradali. Perché e come sia avvenuto tanto miracolo non ce lo spiega. Non gli sorge il dubbio che gli automobilisti vadano più piano perché così si risparmia carburante ( adesso sapete perché il petrolio lo chiamavano “ Oro nero” ), o che in certe giornate critiche abbiano circolato meno macchine?

I 300.000 e passa romani che non si sono mossi , per esempio, hanno certamente alleggerito il flusso sulle autostrade ( sono tutte ipotesi che valgono quanto e forse più della ministeriale pillola di saggezza sulla patente a punti). Sono stati estrapolati i dati delle giornate di “esodo” con quelli del traffico normale e messi a paragone? La risposta è no e, quindi, certe affermazioni sono inattendibili. Intanto un ex  Ministro pubblica un libro per vantarsi di aver inventato i 110 all’ora e racconta commosso di automobilisti che lo abbracciavano ai caselli delle autostrade. Non lo sfiora nemmeno il dubbio che fossero maldestri tentativi di soffocarlo.

Un altro Ministro, quello per intenderci che per eccesso di zelo antirazzista ha di fatto negato l’esistenza delle razze canine,  dice che per merito suo  sono diminuiti i decessi dei vecchi ( vogliamo smetterla di chiamarli “anziani”, che sembra tanto una presa in giro?) durante questa estate.

A parte che l’Estate era appena cominciata quando lo ha detto, nessuno lo ha informato che le condizioni climatiche sono completamente diverse da quelle drammatiche dell’anno scorso e che soltanto questa è la causa della minore mortalità? – Del resto da uno che, come unica risorsa, voleva mandare i vecchi a villeggiare nei centri commerciali, ce lo dovevamo aspettare tanto ezploit. Con tutta la mia repulsione per il Silvio nazionale, debbo ammettere che  capisco che abbia la mania degli ‘interim’ e voglia sostituirsi ai suoi ministri.

Nel nostro piccolo, anche da noi in provincia, gli amministratori fanno del loro meglio. Visto che San Benedetto era la città delle Palme, roba vecchia ed obsoleta, hanno inventato le palme peregrine che si  spostano anche di un mezzo metro sul marciapiedi. Così i pedoni  imparano e le palme si svagano.

Qualcuno, poi, deve aver pensato che , come ci sono le “telenovelas”, si poteva inventare la “ Giuntanovelas” ed ecco l’emozionante tormentone di un assessore che se ne vuole andare, anzi che non se ne vuole andare, comunque ci sta pensando e , per ora , è dimissionario nei giorni pari e ritira le dimissioni nei giorni dispari, ma, purtroppo, il Sindaco gli vuol ritirare la delega nei giorni dispari e glie la vuole mantenere nei giorni pari, così non si trovano mai d’accordo e l’assessore sta sempre li . Chissà come finirà!…
 
Son cose che capitano in tempi di crisi: non sapendo che pesci prendere, si diverte il popolo con cosmiche scempiaggini e che Dio ce la mandi buona aspettando che faccia passare la buriana!…
. Si sa che le disgrazie non vengono mai da sole. Tutto cominciò con il cambio della moneta: l’Euro fu pretesto per un massiccio trasferimento di ricchezza  dai consumatori ai distributori. L’equiparazione di un Euro a mille lire, di cui tutti hanno fatto esperienza meno l’ISTAT ed i nostri pacifici quanto assonnati governanti, è un fatto del quale ognuno ha subito la sconcertante esperienza.

Si supponeva, in un momento in cui la Borsa “tirava” in modo evidentemente eccessivo ( ed ogni operatore sa che alla supervalutazione dei titoli azionari segue, inevitabile, il crollo sotto i valori reali, con conseguente distruzione della ricchezza - si fa per dire - dei piccoli risparmiatori) che i facili guadagni di borsa avrebbero innescato un circuito virtuoso: più guadagni, maggiore velocità di circolazione del danaro, aumento di ricchezza, dilatazione dei consumi, più posti di lavoro, più circolante, più consumi e così via all’infinito, in una felice congiuntura che avrebbe fatto dimenticare una svalutazione che fu di almeno il 15% al momento del cambio.
 
Invece… quando il Diavolo ci mette lo zampino! Cadde l’indice azionario , si bloccarono le retribuzioni, aumentò la spesa statale per servizi. Il trasferimento dei risparmi dal mercato dei titoli e dalla speculazione al mitico “ mattone”, che da noi è sempre stato l’ombrello antiinflazione, rallentarono la circolazione monetaria, moltiplicarono le rendite di posizione e sottrassero ai consumi una larga fetta della ricchezza nazionale.
 
Certo, la crisi non è solo nostra. I problemi dell’approvvigionamento di energia a prezzi accettabili sono mondiali, la seconda guerra del golfo, tuttora in atto, ha fatto traballare il nostro sistema economico-finanziario, l’esasperazione della offerta di beni di consumo immediato e durevole ha saturato il mercato pseudoliberista  e il tutto si riflette sulla nostra debole economia. Però queste cose si potevano prevedere e qualche provvedimento tampone si poteva escogitare per limitare il danno, cosa tanto più necessaria in quanto la debolezza costituzionale della nostra economia enfatizza ogni effetto negativo dell’andamento economico mondiale. Per esempio, non sono state create le condizioni per una riduzione dei prezzi ( ma non dovrebbero calare quando cala la domanda?!…) e si è lasciato che i venditori di beni e servizi rincorressero con continui aumenti gli effetti immediati della crisi.

Forse si credeva che ci fosse ancora, nel popolo dei consumatori, una riserva di ricchezza da mungere senza danno apparente, forse si confidava nello “stellone”, chissà…Eppure, un qualche sospetto che le cose stessero peggio di quanto sembrava doveva nascere quanto meno dalla conclamata divaricazione  ( chiamiamola “forbice” per far contenti i tecnici) fra i conti della spesa al mercato ( si son visti pomodori a 8 euro al chilo!) e le anoressiche  valutazioni dell’ISTAT.

Come dire: qualcuno mente. Forse sono le madri famiglia che, con la scusa dell’aumento dei prezzi, fanno la cresta sul budget della spesa…  

 Adesso aspettiamo fiduciosi settembre e  gli aumenti delle tariffe, mentre stiamo ancora digerendo quello del carburante. In fondo per pagarli basterà che portiamo la famigliola a mangiare pane e salame su un prato anziché al ristorante. Gli Enti Territoriali continueranno  a spendere ( a proposito, si può sapere, per piacere, quanto ci costerà la riforma regionalista? ), a finanziare a pioggia “associazioni culturali” dai misteriosi bilanci che nessuno controlla, a riempire i cassetti di costosissime progettazioni dei “ tecnici di area”, a multare le macchine in divieto di sosta ( qualche comune ne ha fatto una voce di bilancio ),  concedendo benignamente impunità  a emuli della formula uno, a pedoni protervi ed indisciplinati,  a motorini con il dono della ubiquità che sbucano a destra, a sinistra, davanti, di dietro; a concedere patrocini e contributi alla saga della cipolla tardiva e al meeting del tartufo a 3000 Euro al kg..e mille altre cose. Mille piccoli rivoli, ciascuno insignificante ( ma <mille niente ammazzarono un somaro>, che, messi insieme sembrano una fiumana alluvionale. Signori Politici, che sia il caso di andare a ripassare quella pagina di Storia nota come Politica della Lesina?.

Vox in deserto clamans.Gli altoparlanti continueranno a stordire con strane ed avventate litanie i miseri villeggianti in cerca di quiete e di oblio, preparandosi a trasmettere “ Il lamento del Commerciante” cui non bastano i turisti ed i prezzi da capogiro.

In Sardegna ed altre rinomate località i supericchissimi fanno scorrere champagne a fiumi e gettano in piscina firmatissimi pezzi di haut couture con dentro l’ultima velina.

Altri sognano il Casinò al posto dell’edificio deputato alla Cultura e la sfilata delle bellezze concorrenti a Miss Mondo.  Miss Italia no, perché quella manifestazione ( tediosissima per il vero, ma qualcuno ci casca sempre e paga il biglietto), se la sono giocata abilmente. Altri, con maggior senso pratico, riscuotono 50 Euro per una “ cena medievale”. Il che, considerato il prezzo dei fagioli al mercato, non è poi tanto e che volete che sia spendere un mezzo milione delle vecchie lire per portare la famigliola a  mangiar fagioli e vedere qualche buffone in abiti presunti medievali!. Gli iloti del “reddito fisso”, pensionati, professori da 1200 Euro al mese, disoccupati con e senza sussidio ascoltano rapiti i Grandi che predicano che “ il danaro deve circolare”. Il loro no, poveri cristi, non può “circolare” e nemmeno “ sostenere i consumi”, perché, appena riscosso, si volatizza e, misteriosamente, scompare.
 
Insomma, “ che la festa continui!”. Era la parola d’ordine del periodo della Reggenza, per tanti versi simile a quello attuale. Oggi si chiama “ iniezione di ottimismo”. E’ una vecchia cura dallo stupefacente “effetto placebo” che supplisce alle costose terapie ricostituenti. In genere il paziente muore lo stesso, però è contento. .

11/08/2004





        
  



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