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La tragedia del genocidio degli armeni rivive nel libro “La masseria delle allodole”

San Benedetto del Tronto | La scrittrice piemontese ha presentato il suo ultimo libro, alla Palazzina Azzurra e la storia del popolo armeno arriva al cuore dei lettori.

di Adamo Campanelli

Antonia Arslan durante la presentazione

…“La notte è passata, e degli uomini non c’è traccia. Nessuna famiglia li rivedrà più. Molti anni dopo, finita la passione degli armeni e la guerra mondiale, nella Turchia disfatta dalla sconfitta sarà scoperto il loro destino: fatti uscire di notte dal Magazzino del Sale, dove qualche donna si era avventurata a portare del pane, ed era tornata tranquillizzata, vennero uccisi l’uno sull’altro nella Valle delle Cascate, dove i cadaveri insepolti rimasero a fissare il cielo con le orbite vuote, nudi e privati di tutto, anche della maestà della morte.”…
 
E’ la tragedia del genocidio del popolo armeno.
Raccontato da una penna d’eccezione, quella della scrittrice Atonia Arslan, di origini armene che scrive il suo primo romanzo, per vocazione, spinta non tanto da desiderio quanto dal destino di scriverlo, quel destino che porterà alla salvezza 3 bambine e un “maschietto vestito da donna” nelle mani di Yerwant in Italia, proprio lui tramanderà questa storia straziante ai nipoti.
 
La finalista al “Premio Campiello”, ha presentato la Masseria delle allodole nell'ambito della rassegna "incontri con l'autore" organizzati dalla Libreria "La Bibliofila" in collaborazione con l'assessorato ala Cultura del Comune di San Benedetto

La storia, la distruzione e la rinascita di una civiltà dimenticata dal mondo, ma non da Dio, che ha trovato la forza di reagire, per conservare intatta, la propria identità di popolo, dalle origini antichissime.
 
Con la Arslan è stato interessante durante il dibattito che si è acceso capire la differenza tra lo Shoah degli ebrei e quello degli armeni; essenzialmente: il ricordo.
 
“C’è stato un uso spregiudicato dei media, che in tutto il mondo nel 1915-16 hanno parlato tantissimo degli armeni; da una recente ricerca si è visto che “armeni” e “sterminio” erano le parole più utilizzate, anche dal New York Times. Successivamente nel 23’ con il trattato di Losanna tutto è stato messo a tacere e cancellato gli armeni dalla storia mondiale”.
 
“Un silenzio voluto, ma non contemporaneo” – puntualizza la Arslan.
 
La giornalista Antonella Roncarolo, relatrice del libro della Arslan ha messo in evidenza come la prima parte si contrappone nei toni festosi, allegri della classica famiglia armena a quella della seconda parte, un vero “pugno nello stomaco” in cui viene descritto in maniera molto realistica il “mattatoio” nei confronti dei maschi armeni.
 
Sicuramente dal libro emerge oltre alla tragedia, anche la grande forza delle donne armene, che uniche superstite, vivono questo "distacco" improvviso insieme all'innocenza dei propri bambini con molta compostezza.
  
Il rispetto per la storia raccontata attraverso le pagine di “La masseria delle allodole” è quello per il  popolo armeno, che non va dimenticato, ma tramandato, come vergogna mondiale.

La signora Arslan alla fine della presentazione è stata ospite dei fratelli Giudici allo chalet "Da Luigi", dove ha gustato una squisita cena a base di pesce.  

In allegato è possibile visualizzare la poesia ANTASDAN di Daniel Varujan, da "Mari di grano", Edizioni Paoline (Benedizione per i campi dei quattro angoli del mondo) che la scrittrice Antonia Arslan, con una toccante interpretazione in conclusione di serata ha regalato ai presenti

13/08/2004





        
  



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