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Giochi Preziosi e Giochi Benigni

Ascoli Piceno | Considerazioni sulla possibilità dell'Ascoli in serie A

di Girolamo Claudio Trofino

 
 
Giustizia – forse - e’ fatta. Mentre scrivo queste poche righe, il Consiglio di Stato ha escluso dalla serie A Torino e Perugia, mentre la CAF ha stabilito che il Genoa, in virtu’ del grave episodio di corruzione contestato, debba ripartire dalla serie C. Ultima, inaspettata, tappa: il ricorso ex art. 700 c.p.c. presentato dai legali del Genoa (e nun ce vonno sta’) presso il locale Tribunale. Auguriamoci che questa farsa termini prima possibile, e che venga fatta giustizia.

Nel mezzo di questa estate tempestosa, fatta di fideiussioni taroccate, di valigette piene di euro, di trattative con l’ erario, una piccola squadra – povera ma onesta, direbbe la buonanima di Massimo Troisi – si ritrova catapultata come per miracolo sul massimo palcoscenico del calcio professionistico.
Miracolo? Tutt’ altro. Quello che appare un gentile omaggio di Tribunali sportivi, amministrativi ed ordinari e’ , in realta’ uno straordinario riconoscimento alla serieta’ e professionalita’ di un uomo: il Presidente Roberto Benigni. E’ una promozione tutta sua (corna facendo), e per 5 inequivocabili motivi:
  1. A come Amore
    Solo un vero tifoso dell’ Ascoli avrebbe preso le redini della squadra quando navigava nell’ anonimato della serie C, riportandola nel calcio che conta.
  2. A come Attaccamento
    Un Presidente “locale” e’ sicuramente piu’ attaccato ai colori della propria squadra. Con tutto il rispetto per Presidenti “da viaggio” come Zamparini, Gaucci o Preziosi, che comprano e vendono squadre di calcio (e non solo) in tutta Italia come fossero macchine usate, il nostro Presidente vive e lavora da una vita nella nostra citta’, ove e’ unanimemente apprezzato e stimato.
  3. A come Autonomia
    Non si e’ mai lasciato influenzare da quanto scrivevano i quotidiani locali, ne’ dalle polemiche provenienti qualche volta dalla curva: dritto per la sua strada, a costo dell’ impopolarita’ (vedi anche il punto successivo) ed alla fine i fatti gli hanno sempre dato ragione
  4. A come Acquisti
    Questo e’ forse il suo capolavoro: pur cambiando piu’ volte la rosa, cedendo giocatori importanti coma Cejas, Savini, Fontana, Capparella e tanti altri, si e’ sempre riusciti a ricreare una squadra competitiva pur se sulla carta ampiamente inferiore a quelle di societa’ ben piu’ blasonate. Il tutto, resistendo agli strali della tifoseria che, specie nel mercato di Gennaio, temevano che la squadra fosse inesorabilmente destinata ad occupare la zona play-out.
  5. A come Ambiente
    Gli allenatori si sono succeduti, cosi’ come i direttori sportivi, lo staff, etc., ma raramente si sono sentiti gli sfoghi di calciatori che mugugnavano per un turno in panchina o in tribuna. Segno di grande leadership del Presidente, autorevole ma non autoritario.
E, per finire:
A come Auguri
In bocca al lupo, Presidente, e grazie. Ora e’ il momento che tutta la citta’ si stringa intorno alla squadra, per cercare di rinnovare l’ entusiasmo degli anni ’80, quando tutti gli squadroni di passaggio al Del Duca erano spesso costretti ad inchinare la testa dinanzi al Davide di provincia.

14/08/2005





        
  



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