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"Nel labirinto degli dei": Antonio Ingroia presenta il suo nuovo libro

San Benedetto del Tronto | Mercoledi 17 agosto ore 21,30 al Circolo Nautico il magistrato Antonio Ingroia presenterà il libro" Nel labirinto degli dei". Introduce Ettore Picardi. L'evento è organizzato dalla Libreria La Bibliofila con il Comune ed il Circolo Nautico.

Ingroia

Si forma professionalmente a Palermo, sua città natale, a partire dal 1987, nel pool di Falcone e Borsellino. Quest'ultimo l'aveva espressamente voluto al proprio fianco. Sostituto procuratore a Palermo dal 1992 con Gian Carlo Caselli, diviene un importante pubblico ministero antimafia, si occupa di noti casi legati alla malavita organizzata, come il caso Contrada, e conduce processi di una certa rilevanza sui rapporti tra la mafia e il mondo della politica e dell'economia. Una delle indagini che fanno capo a lui riguarda l'attuale senatore del PdL Marcello Dell'Utri, che avrebbe fatto da ponte tra mafia del sud e mondo imprenditoriale del nord, attraverso mafiosi come Salvatore Riina e i fratelli Graviano.

Ingroia ottiene una prima condanna per Dell'Utri nel 2004 a nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, confermata in appello il 29 giugno 2010 con una riduzione di due anni; il senatore è però assolto per le condotte successive al 1992, poiché i giudici hanno giudicato non provato il "patto di scambio" politico-mafioso con Cosa Nostra. Durante l'indagine preliminare fu indagato anche Silvio Berlusconi, ma poi la sua posizione fu archiviata.

Nel 2009 è stato nominato procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo. Il 17 aprile 2011 l'ANPI l'ha insignito del Premio Renato Benedetto Fabrizi nella sezione "premio speciale

IL LIBRO
Con Giovanni Falcone, insieme al quale inizia il suo tirocinio in magistratura, Antonio Ingroia incontra il primo segno del suo destino futuro. Subito dopo, a Marsala, si troverà accanto a un altro giudice: Paolo Borsellino. Falcone e Borsellino, i precursori. Con loro muove i primi passi: li affianca negli interrogatori, li osserva, ne studia i gesti e le parole, ne ricava una lezione risolutiva di impegno professionale e di passione civile. Poi le stra gi di Capaci e di via D'Amelio...

Da sostituto procuratore a Palermo, Ingroia diventa un protagonista della lotta a Cosa Nostra. Si inoltra nei luoghi in cui per antica tradizione, o per dannazione, lo scempio della giustizia e del diritto avviene con la violenza più sistematica. Penetra nei misteri dei delitti, delle stragi e delle connivenze, nella rete delle relazioni tra società criminale, società legale e poteri istituzionali.

Inizia il suo cammino nel Labirinto degli dèi, raccontato in questo libro. Come a comporre un funesto e dolente album della nostra storia, scorrono nelle sue pagine i volti e le testimonianze dei pentiti Tommaso Buscetta, Marino Mannoia e Antonino Calderone, fino ai collaboratori più recenti, come Gaspare Spatuzza o Massimo Ciancimino, figlio di Vito, sindaco del «sacco di Palermo» e uomo di Provenzano. Ci sono le reticenze e i silenzi omertosi dei mafiosi irriducibili. Da nascondigli ben mimetizzati, fanno la loro apparizione le figure di imputati «eccellenti», i colletti bianchi annidati nei centri del potere economico, finanziario e politico.

Un album guarnito della presenza di Marcello Dell'Utri, senatore plurindagato e condannato, e di un'occasione perduta, un silenzio, un avvalersi della facoltà di non rispondere, da parte del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Questo non è un libro di storia, ma di storie. Storie che narrano fatti, esperienze, avvenimenti di vita, personale e pubblica. Un esercizio della me moria, compiuto insieme ai lettori, alla ricerca di una comune via di uscita dal labirinto, dove un minotauro asserragliato pretende di resistere a oltranza a un principio elementare: la legge è uguale per tutti.

14/08/2011





        
  



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