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Ma allora perché si è dimesso?

Ascoli Piceno | La minoranza consiliare puntualizza sulle dichiarazioni del Sindaco di Ascoli Piceno Piero Celani

Nell’intervista che il Sindaco ha rilasciato in data 12 agosto, nel rispetto delle proprie opinioni, ci sentiamo in diritto di puntualizzare alcune cose che vogliamo cosi riassumere:
 
1.       Se si dimesso per un fatto puramente tecnico e solo per cautela e per responsabilità, perché lo ha fatto nell’ultimo giorno utile dei 10 concessi dal Presidente del Tribunale per rimuovere tali incompatibilità? Aveva paura di farsi dichiarare decaduto dalla carica di Sindaco (come nel caso del sindaco di Ponza) nell’udienza fissata per ottobre, qualora non l’avesse fatto?
2.       Ne discuteremo sicuramente davanti al giudice perchè l’azione popolare, dopo le sue dimissioni, non è stata annullata, e non sarà, quindi, per sua magnanima concessione.
3.       Il sindaco ha sbagliato a nominare dei suoi assessori alla carica di presidenti e membri di CDA. Anche loro sono incompatibili secondo la legge. Se sono sicuri del loro operato li invitiamo a rimanere incollati a tutte quelle poltrone. Chi vivrà vedrà. Perché il sindaco non ascolta, almeno, i suoi alleati UDC e AN?
  1. Il problema politico è stato sollevato in sede di consiglio comunale in data 7 marzo 2005 quando i consiglieri dovevano deliberare le modifiche degli statuti delle società partecipate, per adeguarle tempestivamente al nuovo diritto societario! Il centrosinistra cittadino ha avviato un dibattito politico sulle società partecipate in cui il centrodestra si è diviso di fronte all’evidenza della figura di controllore e controllato che coincidono ed al cumulo di cariche (circa 15) ricoperte attualmente dal Sindaco, di cui poche strettamente connesse al ruolo di primo cittadino.
5.       In quella sede si discusse dello statuto di una sola società, mentre le altre due delibere furono ritirate e, ad oggi, ancora non riproposte nonostante fossero state presentate come semplici atti dovuti per adeguamento alle normative! Da quella data più niente, se non qualche passaggio sulla stampa: niente atti, niente confronti. Con la stessa maggioranza divisa.
6.       Da sempre i servizi a gestione diretta, ora passati alle società partecipate, hanno generato utili di esercizio. Il Sindaco non può attribuirsi meriti che non ha. Piuttosto potrebbe rendere noto al Consiglio, organo sovrano di indirizzo e controllo, come vengono affidate, da parte delle società partecipate, le forniture di beni e servizi, come avvengono le assunzioni, come vengono verificate le fideiussioni finanziare e le assicurazioni, e quali processi ad evidenza pubblica vengano attuati per amministrare il denaro di tutti i cittadini.
7.       Perché non dice che dei 2.200.000 euro erogati dalla Piceno Gas Distribuzione al Comune, per far quadrare un bilancio altrimenti in rosso, solo 400.000 euro sono  utili reali da dividere, ma ben 1.700.000  euro sono di rivalutazione della consistenza del valore patrimoniale e delle riserve della società. Invece dell’efficienza evocata si depaupera, così, la ricchezza della società, dissanguandole la cassa, e la si indebolisce nei confronti dei privati che tra poco dovranno entrare a far parte della società di capitali quale è la Piceno Gas Distribuzione.
8.       La legge vieta il cumulo di indennità qualora gli eletti ricoprano altri incarichi remunerati.
 
Dica questo il Sindaco se vuol fare una corretta informazione.
 
Viene annunciato che il PRG, sarà approvato miracolosamente tra 18 mesi. Lo sentiamo ripetere da oltre 6 anni dal sindaco (che è anche assessore all’urbanistica) e solo ora si parla di convenzioni, dopo aver fatto approvare varianti urbanistiche a iosa. Ci sembra di capire che c’è aria di promesse da campagna elettorale.
 
A cura della minoranza consiliare
 

14/08/2005





        
  



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