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Tragedia sulla tangenziale di Reggio Emilia

| REGGIO EMILIA - Uomo ubriaco uccide 2 ragazze. L'unica superstite è in gravi condizioni.

di Giordano Biserni*

Siamo nuovamente davanti ad una tragedia annunciata: sulla tangenziale di Reggio Emilia un uomo, dominato da un cocktail di alcool e stupefacenti, si è scontrato frontalmente con la sua Alfa 146 contro la Y10 di tre ragazze. Una 18enne è morta sul colpo, una di 17 anni poco dopo l’arrivo in ospedale; l’unica superstite è in gravi condizioni.
 
Il protagonista, un uomo di origine tunisina sposato con una donna italiana, era già stato sorpreso ben 4 volte al volante in stato di ebbrezza. La patente di guida gli era stata restituita poche ore prima del terribile incidente da lui causato, dopo una sospensione di tre mesi. In più, guidava un’auto priva di assicurazione.
 
L’Asaps, subito dopo l’ennesima uccisione sull’asfalto, chiede con fermezza di fermare i serial killer della strada, coloro che dopo aver dimostrato a più riprese di non essere compatibili con il volante, sono di fatto legittimati a tornare alla guida.
 
Ribadisce con forza che restituire la patente ad un conducente che uccide una o più persone per la sua sconsideratezza così tante volte reiterata, è un atto di bontà che non ci possiamo permettere.
 
Chi subisce la sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza da alcool o stupefacenti è spesso recidivo e pone in essere, deliberatamente, una condotta consapevolmente criminale, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti noi.
 
Gli ubriachi o i drogati sorpresi al volante, piuttosto che beneficiare di sconti o di sentenze fin troppo benevole, dovrebbero invece essere costretti a non guidare più per almeno 5 anni alla prima recidiva, e comunque tornare al volante solo dopo comprovata astinenza.
In casi come questo, l’Asaps chiede la possibilità di esercitare l’azione penale per reati di dolo, e non di colpa; chiede la revoca definitiva della patente per chi si dimostra incompatibile con una società che deve muoversi e che non può continuare a vivere con l’incubo di essere falcidiata così, in un terribile sorteggio, da persone che in tasca hanno una vera e propria Licenza di Uccidere.
* Presidente Asaps

18/08/2004





        
  



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