Dopo il passaggio in consiglio comunale è la presidente della Pro Loco Cascinare a precisare alcuni aspetti della vicenda.

 

 “La Pro Loco, seppur nata per iniziativa di persone di Cascinare, nasce per valorizzare le realtà di tutto il territorio comunale tanto che è stata organizzata una riunione informale con le altre associazioni del territorio per presentare il progetto e passare poi, dopo la presa d’atto dell’ente comunale, all’assemblea per formare un direttivo a largo raggio, con rappresentanti di tutto il territorio”. Una precisazione, questa, che la presidente si sente di fare soprattutto alla luce delle parole del primo cittadino che, dal microfono del consiglio, ha sottolineato che “Pro Loco Cascinare è Pro Loco di Cascinare”.

 

“Noi non abbiamo la cultura di chi parla per leggi e decreti – prosegue Stefania Torresi – ma abbiamo tanta voglia di far si che le nostre realtà crescano e non rimangano “quartieri a parte”, valorizzando l’intero territorio comunale”. E passa poi alla cronistoria. “Solo dopo un colloquio con l’assessore Santori, che si era preso l’impegno, poi rispettato, di portare la pratica in commissione – osserva – siamo venuti a conoscenza che la commissione si era pronunciata negativamente, lo abbiamo saputo per vie traverse visto che non ci è stato comunicato nulla in via ufficiale, e abbiamo fatto un’assemblea, poi verbalizzata, nel corso della quale abbiamo provveduto a regolarizzare la pratica visto che a motivare il no della commissione era stata la mancanza di un membro dell’amministrazione nel consiglio direttivo. Precisiamo che nessuno ci ha comunicato che mancasse un qualsivoglia requisito all’atto sottoposto alla commissione così come intendo precisare che non c’era nessuna mala fede come qualcuno ha voluto far intendere. Comunque ci siamo informati ed il presidente provinciale delle Pro Loco ci ha confermato che non serve nessun passaggio notarile per superare quell’intoppo: abbiamo così protocollato il verbale dell’assemblea nel corso della quale si è deciso di sanare la mancanza. Ci rammarica aver sentito anche il sindaco sostenere che si dovesse scongiurare l’ipotesi che la Pro Loco nasca con scopi politici – ha aggiunto – e soprattutto rammarica vedere che un sindaco voglia targare politicamente la buona volontà di persone che mettono a disposizione il loro tempo e il loro impegno a mero titolo di volontariato. Mi auguro che nessuno mai debba più dover giustificare la volontà di mettersi a servizio della collettività”.