Rimango sconcertato su come un autorevole (dal punto di vista etico, morale ed umano) esponente di un partito politico nonché rappresentante delle istituzioni, possa scendere così in basso, a livello di offese personali e, soprattutto, gratuite, nei confronti di chi, il sottoscritto, ha sempre cercato di mantenere “alto” il livello di confronto (e non di scontro fine a se stesso) con tutti, compreso con chi al dialogo costruttivo preferisce le invettive sui giornali.

Non dovrei essere io a dover ricordare a Castelli, che il ruolo di chi fa politica è quello di provare a risolvere i problemi e le esigenze dei cittadini, della gente che ci ha dato e continua a dare la propria fiducia, perché crede in noi, in quello che diciamo e, soprattutto, nelle azioni che compiamo ogni giorno.

I cittadini sono giudici ed arbitri del nostro operato. E se i cittadini marchigiani, ascolani ,fermani, e dei comuni della vallata del Tronto scelgono noi (noi Ds e noi partiti di centrosinistra) nel segreto delle urne, Castelli dovrebbe oramai farsene una ragione. Con buona pace dei suoi propositi bellicosi tendenti a trascinare tutto nella polemica, affinché tutto possa mischiarsi e contaminarsi con giri di parole.

A questo gioco io non ci sto, perché non è il mio. Non lo è mai stato e non lo sarà mai. Alle mistificazioni preferisco i fatti, i quali scaturiscono sempre da azioni e comportamenti lineari e corretti. Atteggiamenti, che, in politica ancora pagano, nonostante i Castelli di turno che vorrebbero offuscarne il valore intrinseco ed estrinseco.

Motivo per cui non intendo certo seguire il mio accusatore sul terreno delle offese, ma su di un piano meramente politico, non mi sottraggo al confronto, in quanto ho ilconfronto dialettico, lla discussione, la concertazione, sono stati da sempre la mia strada maestra.

Il Mandozzi sindaco, il Mandozzi vice presidente della Provincia, il Mandozzi esponente del partito dei Ds, ma soprattutto il Mandozzi uomo, non si è mai sottratto ad alcun confronto, anche quando (ed è capitato) sostenere la propria parte ed il proprio pensiero è costata tanta fatica. Non sono abituato a scappare né davanti ai problemi, né tanto meno di fronte a chi mi accusa così tanto volgarmente. Io in mezzo alla gente ci sto quotidianamente e quotidianamente mi confronto con tutti. Invito pertanto Castelli a venirmi a trovare in Provincia, in maniera da poter discutere apertamente, pacatamente e rispettosamente con lui di politica concreta. Ma non so se tutto questo possa interessare quei politici che fanno della demagogia e del populismo la propria strada maestra..

*Vice Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e Assessore alla Formazione Professionale
e Politiche Attive del Lavoro