Un pubblico numeroso ed attento ha assistito alla rappresentazione della famosa opera teatrale di William Shakespeare, effettuata con un’ambientazione particolarmente suggestiva ed insolita.
Infatti quanto resta del vasto giardino Luciani, ora unico piccolo polmone verde fruibile della città, ha mostrato l’importanza di questi angoli nel panorama di Ascoli, ricca quanto altre mai di un patrimonio artistico ed architettonico pregevole, ma priva di adeguati spazi verdi.

Con un’illuminazione suggestiva e funzionale, il piccolo giardino è diventato un bosco misterioso sede di incantamenti, fate, amori perduti e ritrovati, visioni oniriche, scambi di persone, trasformazioni e ritrovamenti ed il pubblico, sollecitato anche dal riuscito commento musicale, si è fatto conquistare dal racconto, lieto di immergersi in questo flusso di immagini e vicende fantastiche.

Efficace si è rilevato il lavoro del regista Stefano Artissunch, di cui è evidente la frequentazione del teatro professionale italiano, con la conferma che la sua presenza ad Ascoli è di sicuro un importante acquisto, che produrrà positivi effetti per il futuro e fa sperare in altre esperienze ancora più mature.

Poco importa che in alcuni attori appaia ancora evidente un certo limite dilettantesco e una declamazione non perfetta, con inflessioni dialettali abbastanza pronunciate.
Ciò che conta è la validità complessiva della rappresentazione, il ritmo sostenuto dello spettacolo, l’ambientazione suggestiva e coinvolgente, l’insieme armonioso e scorrevole, la capacità di accompagnare il pubblico sino al termine della vicenda con un accentuato interesse sino all’applauso finale, convinto e caloroso.

La speranza è che questo percorso iniziato continui ancora e che magari, per le prossime esperienze, vengano coinvolti nell’iniziativa anche degli attori professionisti affermati, in modo da creare le condizioni per esportare lo spettacolo fuori di Ascoli, consolidando nella nostra città la presenza di una esperienza culturale non limitata al semplice recepimento di messaggi provenienti da fuori, creando in loco nuovi laboratori, nuove esperienze, nuove professionalità.