L’esibizione di Lorenzo Di Bella non ha lasciato dubbi al pubblico del Festival Liszt di Grottammare (questa volta la chiesa di Santa Lucia non è riuscita a contenere tutti): per il programma proposto come sul versante della tecnica e del virtuosismo. Non per nulla la serata era intitolata “Liszt trascendente”.

Apertura in souplesse (senza offesa per il Divino) con la “Fantasia in re minore K 397” di Mozart. Del quale è sempre “insolito” o “misterioso” ogni brano non brillante e leggero. In questo caso la migliore introduzione al rimanente del programma. A cominciare dalla “Soirée de Vienne n. 6” di Schubert/Liszt, composizione davvero particolare per la sovrapposizione di un apparato sulfureo e appunto trascendente di note sugli stilemi moderati e melodici del primo. Chiusura del primo tempo con la “Grande fantasia sulla Norma di Bellini” di Liszt. Applausi convinti del pubblico e tra gli altri del giovane pianista Andrea Capecci, ormai un habitué del festival.

Ripresa con un confronto che non poteva mancare: tra i “rivali” Chopin e Liszt. Del primo gli studi 1 e 5 dell’opera 25 e il 4 dell’opera 10. Del secondo lo “Studio di esecuzione trascendente da Paganini n. 2” e la “Ballata n. 2 in si minore”. Stessa perizia da parte di Di Bella, un’esecuzione dal carattere vigoroso apprezzata anche dai relatori del convegno che ha preceduto il concerto: il prof. Alberto Barbadoro del conservatorio di Pesaro, il critico della Repubblica Michelangelo Zurletti, il presidente dell’Associazione Italiana Liszt Enrico Ferri, il giornalista Giovanni Martines Augusti.

Chiusura del concerto con un autore meno ascoltato dei precedenti: Carl Czerny (1791 – 1857), allievo di Beethoven, maestro di Liszt. Di Czerny Di Bella ha eseguito gli studi 11, 13 e 49 dell’opera 740. Trascinanti e adatti a sollevare l’entusiasmo del pubblico: non poteva mancare un bis, il Notturno opera postuma n. 72 di Chopin, in do diesis minore.

Questa sera, venerdì, il festival darà una prova ulteriore dello studio approfondito intorno all’opera di Liszt (“orchestrato” dalla locale “Gioventù Musicale d’Italia” in collaborazione con il Comune di Grottammare et al.), con un programma intitolato “Eredità lisztiane”. Al pianoforte Roberto Prosseda, che da Liszt spazierà ai contemporanei: musiche di Furlani, Dalla piccola, Schönberg, Caetani, oltreché appunto Liszt e Wagner/Liszt. Soltanto impedibile. Ore 21,30, chiesa di Santa Lucia, ingresso gratuito.