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“Liszt tra il sacro e il profano” Pierre Réach cattura il pubblico lisztiano

Grottammare | Grande successo di pubblico per la VI edizione del festivaliszt, anche grazie alla esibizione del raffinato pianista Pierre Reach il quale si concede in ben 4 bis. Piergallini: “Occorre che la Regione si accorga di più dell'evento".

di Stefania Serino

Pierre Reach

Continua con sempre maggior partecipazione di pubblico quella che è divenuta oramai una 'chicca' del panorama culturale estivo offerto dalla città di Grottammare: "un evento non soltanto ancorato alla sfera culturale, ma anche all'accoglienza turistica, affinché i turisti che fanno tappa a Grottammare abbiano la possibilità di approfondire la conoscenza del territorio attraverso un festival come questo", che ha la sua ragion di esistere in un fatto storico:  la visita nel 1868 della durata di tre settimane, del pianista compositore Franz Liszt.

La giornalista Tiziana Capocasa ha coordinato la conferenza - convegno tenutasi  martedi 19 agosto, nel magico scenario delle Logge del paese alto di Grottammare a cui hanno partecipato illustri studiosi come Marta Mancini e Alberto Barbadoro, nonché l'assessore alla cultura Enrico Piergallini, i quali attraverso le loro recensioni scandite da brevi ascolti di alcuni passi tratti dalle opere di Liszt, hanno reso senz'altro suggestivo l'incontro intitolato "Liszt tra il sacro e il profano", dando quasi l'impressione agli ospiti di essere in qualche modo guidati dallo spirito di Liszt il quale 140 anni fa passeggiava nel borgo antico di Grottammare magari non molto diverso dal suo attuale aspetto.

Ad aprire il convegno è stato naturalmente l'assessore alla cultura Enrico Piergallini, il quale ha preferito non rubare spazio agli "addetti ai lavori" proponendo una riflessione di carettere politico: "il successo di pubblico ottenuto dopo la premiazione del maestro Michele Campanella, dimostra la forza crescente che il Festivaliszt porta con sé. In virtù di tale considerazione e della volontà di dare sempre maggior prestigio all'evento, occorre che anche la regione si accorga di più del festival. E' auspicabile che tale evento riesca ad entrare nel piano regionale della cultura affinché non soltanto abbia un riscontro di pubblico maggiore, ma anche per segnare uno scarto ulteriore. La cultura deve rientrare nel panorama delle necessità del sociale affinché sia accessibile a tutti e non più a ristrette elité".

La parola è passata poi a Rita Virgili, presidente della fondazione Gioventù Musicale d'Italia, la quale ha dimostrato profonda soddisfazione per il successo del festival nonché piena solidarietà alle parole di Enrico Piergallini.

Il convegno si è dunque aperto, seppur con una nota politica, con due interventi attinenti la vita e lo stile artistico di Liszt, scanditi da qualche breve ascolto di opere Lisztiane, che hanno puntato a fare emergere la personalità di Franz Liszt tanto virtuosa quanto combattuta essendo stato, l'artista, figlio di un periodo storico a cavallo tra due secoli, Ottocento e Novecento, e di una cultura che lo spingeva tra il cattolicesimo e il romanticismo e dunque, tra sacro e profano.

Le sue creazioni musicali, come pure le sue relazioni amorose infatti non sono altro che lo specchio di questa contraddizione, come spiega Marta Mancini, Direttrice della Biblioteca G. Rossini di Pesaro: "Fin dalla giovinezza Liszt viveva con una profonda convinzione religiosa trasmessagli da suo padre Adam, il quale è stato il primo ad accorgersi delle sue straordinarie doti musicali.
Le opere giovanili di Liszt infatti rispecchiano questa sua predisposizione d'animo che lo lega alla contessa Marie d'Agoult da cui avrà tre figli".

Ben presto però il giovane Liszt, dopo aver peregrinato tanto verso una vita religiosa che forse non lo apparteneva completamente, si accorgerà della sua personalità romantica da cui trarrà ispirazione per composizioni come la monumentale "Sonata in Si minore" del 1853 dove esplode il pensiero creativo che prevale sul virtuosismo ed anticipa le innovazioni proprie della storia musicale del XIX secolo.

La suddetta composizione è stata riproposta anche dal pianista Pierre Réach il quale si è esibito presso la Chiesa di S. Lucia, subito dopo il convegno, strappando al pubblico numerosi applausi e ben quattro bis.

Suggestivo è apparso l'ascolto sotto le logge ravvivate da un magico tramonto estivo, della stessa opera (Sonata in si minore), prima della esibizione di Reach, per iniziativa del critico musicale Alberto Barbadoro il quale ha voluto focalizzare l'attenzione degli ospiti sulla difficoltà di esecuzione del brano oltre che sul "virtuosismo intelligente" del compositore Franz Liszt, conosciuto in ungherese come Ferenc Liszt.

Terminato il convegno, gli ospiti sono stati intrattenuti da una degustazione di vini doc marchigiani prima di recarsi presso la Chiesa di Santa Lucia dove alle ore 21,30 si è aperto il concerto di Pierre Réach dal titolo "Liszt e la Sonata", proprio in onore dell'ultima esecuzione al pianoforte della Sonata in si minore. Il maestro Pierre Réach, nominato professore honoris causa presso il Conservatorio musicale di Shangai, si è altresì esibito in due brani composti da R. Shumann "Waldszenen op. 82" e da F. Chopin "Andante spianato e grande Polonasie op. 22", compositori contemporanei a Franz Liszt, con cui il giovane pianista ungherese intrattenne rapporti epistolari e dediche improntate sulla stima artistica reciproca.

Si resta in attesa dei due restanti illustri pianisti che faranno tappa nella perla dell'adriatico chiudendo così la Vi edizione del festivaliszt, come l'italiano Simone Pedroni e Yves Henry, i quali si esibiranno rispettivamente il 21 e 22 agosto alle ore 21,30 presso la Chiesa di Santa Lucia nel Paese Alto di Grottammare.

20/08/2008





        
  



2+5=
un momento del convegno
un momento del convegno
un momento del convegno
Alberto Barbadoro, Marta Mancini e Tiziana Capocasa
Alberto Barbadoro e Marta mancini

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